E il trotto entro il 2024 traslocherà al galoppo

Snaitech è ancora proprietaria e trasferirà le gare solo quando saranno pronte le piste

E il trotto entro il 2024 traslocherà al galoppo

Verdi e comitati ambientalisti hanno già manifestato contro «la colata di cemento» sabato scorso con un presidio e hanno convocato per questa sera un'altra assemblea pubblica per bloccare (dopo la battaglia contro il nuovo stadio di Milan e Inter a San Siro) anche l'ipotesi dell'impianto rossonero sui terreni dell'Ippodromo La Maura, a cui si accede da via Lampugnano 95, accolti da un enorme ferro di cavallo al centro di una rotonda. Ma mentre il dibattito si infiamma Snaitech ha voluto sgombrare il campo da un messaggio che rischia di passare ai cittadini meno informati: il trotto non è a rischio e - comunque vada a finire l'affaire stadio - le gare non subiranno interruzioni. Sono in corso i lavori per realizzare quello che è stato definito il «Teatro del cavallo», pronto entro la fine del 2023 e inizio 2024. L'azienda che opere nel settore delle scommesse intende trasformare l'Ippodromo di San Siro, di cui è proprietaria e che ha compiuto cent'anni nel 2020, in un maxi polo dell'ippica, concentrando sulla stessa area equitazione, trotto e galoppo.

Ogni disciplina potrà contare su piste realizzate in materiali sintetici, riscaldate e utilizzabili tutto l'anno, «all weather» (ossia con in ogni condizione climatica). E una nuova illuminazione con luci a led permetterà di sfruttare le piste anche la sera e attrarre un pubblico più ampio. Il trotto, in particolare, avrà una pista lunga mille metri, percorso di allenamento interno, con fondo drenante e soffice e una tribuna ad hoc da 2mila persone. Snaitech ha precisato ieri di disporre ancora della proprietà dei terreni de La Maura, «la società ha sottoscritto un accordo preliminare di compravendita per l'area» con la F3A green di cui Fcma è socia al 50 per cento. La vendita «non è tuttavia perfezionata in quanto soggetta a diverse condizioni sospensive quali la realizzazione delle nuove piste e servizi per il trotto, all'interno dell'Ippodromo Snai San Siro. Lo stesso accordo, che non è stato sottoscritto con una società sportiva, prevede esplicitamente l'obbligo a garantire a Snaitech un diritto permanente volto a tutelare le attività di allenamento e di svolgimento delle corse ippiche».

Ma non necessariamente sullo stesso spazio oggi occupata da La Maura. La società «continua ad investire ingenti somme nella riqualificazione, ampliamento e ammodernamento delle proprie strutture sportive per la realizzazione di un ippodromo in grado di accogliere tutte le discipline equestri», il Teatro del cavallo appunto, «sin dal 2016 Snaitech ha società ha avviato un percorso di valorizzazione dell'Ippodromo Snai San Siro seguendo tre pilastri: recupero e valorizzazione del patrimonio artistico-culturale, San Siro è l'unico impianto sportivo riconosciuto monumento nazionale; razionalizzazione e certificazione del patrimonio ambientale, in particolare il prezioso parco botanico; rilancio della componente sportiva». Anche in tal senso Snaitech «si augura che, in caso di cessione, il futuro dell'area, soggetta a vincolo paesaggistico e destinazione sportiva, possa apportare benefici al quartiere e alla città».

E il «vincolo paesaggistico» è lo stesso che gli ambientalisti puntano ora a difendere contro l'ipotesi stadio. I tempi, se tutto andrà come deve andare, comunque coinciderebbero.

Entro il 2024, finito anche per il Milan i lavori di progettazione e autorizzazione, il Trotto traslocherebbe all'Ippodromo di San Siro e a La Maura potrebbero arrivare le ruspe. Il nuovo trotto in via Lampugnano è stato solo il 9 maggio 2015, sotto la giunta Pisapia. L'ex vice Lucia De Cesaris al taglio del nastro l'aveva definito «una grande occasione per lo sport e per l'economia.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica