«Chi ha interesse che questo cantiere chiuda non è qui». Le parole dell'onorevole Michele Scandroglio sono pietre nella sala mensa della Fincantieri a Riva Trigoso, dove ieri il coordinatore regionale del Pdl, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Francesco Belsito e il vice presidente Commissione Difesa onorevole Giacomo Chiappori (loro due del Carroccio), hanno incontrato le maestranze. Alta tensione e politichese al bando. Un pomeriggio di straordinaria passione dopo il dato certo al di là di ogni ragionevole dubbio che Fincantieri, lo ha annunciato l'a.d. Bono, investirà 3 milioni di euro per acquistare una nuova gru destinata al cantiere di Riva. Dopo il giorno campale del question time e l'ipotesi del trasferimento del comparto militare alla Spezia mantenendo a Riva solo la meccanica componentistica con in ballo 600 addetti, dopo lo sciopero che ha bloccato per ore l'Aurelia, dopo i sindaci che con tanto di fascia hanno sfilato con lavoratori e sindacati. Ieri Pdl e Lega Nord, in azione congiunta, ci hanno messo le facce.
Scandroglio apre con i «310 milioni di euro drenati in Liguria col Milleproroghe, di cui 70 per il ribaltamento a mare di Fincantieri», ricuce la storia recente della chiusura annunciata a settembre e poi smentita, del Pdl e Lega scesi in campo per difendere la «fabbrica del Tigullio» e delle cento iniziative sul territorio: «Ho chiesto la convocazione della direzione aziendale per scoprire cosa c'era dietro - s'appassiona Scandroglio - abbiamo impegnato il Governo in mille azioni. Da Palermo a Trieste il Pdl s'è mosso con fermezza: se si deve tagliare bisogna farlo là dove il comparto è meno competitivo e non è il caso di Riva». L'onorevole incalza sugli scenari e le voci che si rincorrono, parla di presunti incontri al vertice a Genova, «presenti i sindacati», per sbattere poi sul muso a tutti che «qui ne vedremo delle belle e bisogna davvero scoprire chi sta con Riva». Affondo pesante: «Mi sembra di capire che non tutti stiano remando nella stessa direzione. Avevo chiesto un tavolo ligure che lavorasse perché i tre poli di Fincantieri non fossero trattati da figli e figliastri, ma nulla è mai stato convocato. A Sestri Levante avete già pagato il conto della speculazione edilizia con la Fit e se non ci mettiamo una pezza qualcuno proverà di nuovo al fare il furbo». Poi la domanda inquietante: «Qualcuno mi deve spiegare lo strano silenzio della Regione, ma Burlando è di Genova e Guccinelli della Spezia e, caso strano, i due siti di Fincantieri lì non hanno problemi». E poi la vicenda gru e Scandroglio che diventa più realista del re: «Bono ha telefonato a me, a Burlando e a Belsito: sono contento, ma questo non basta a risolvere i problemi del cantiere. La battaglia è difficile, ma Pdl e Lega non si tireranno indietro». L'invito a tutti è di vigilare, «perché se ridimensionano Riva poi toccherà agli altri».
Chiappori chiede chiarezza e Belsito insiste che il problema è politico: «Siamo per la difesa del sito e dell'occupazione» non si stanca di ripetere davanti a centinaia di operai disposti ad ascoltare ancora e tranquilli fino a prova contraria. E aggiunge: «Nessuno deve permettersi di creare allarmismo. Il piano industriale non l'ho ancora visto e vorremmo sapere dall'azionista se esiste, ma non ho mai sentito parlare nei consigli d'amministrazione cui ho partecipato come vicepresidente di ridimensionamento o chiusura». Compatti e pronti a lottare; il messaggio è chiaro, ma gli operai e i rappresentanti sindacali incalzano senza tregua, vogliono chiarezza, capiscono che quell'area fronte mare può far gola, dicono basta alle illazioni e chiedono un tavolo urgente.
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