Ecco i palazzi anti smog: in 12 mesi tagliano Pm10 come 7 anni di Ecopass

Sorgeranno a Pero e a Lambrate i due edifici a basso impatto ambientale che manderanno in pensione Ecopass. Da soli nell’arco di dodici mesi permetteranno di tagliare la stessa quantità di anidride carbonica che può essere ridotta con sette anni e mezzo di congestion charge e con quattro giornate di blocco totale del traffico. Il tutto con un incremento della spesa finale piuttosto contenuto: solo il 15% in più sui costi di costruzione, pari al 5% in più sulla somma pagata complessivamente.
I due palazzi, che saranno realizzati dal gruppo Galotti uno nell’area Expo e l’altro nel quartiere destinato a diventare la nuova zona direzionale della città, rispetteranno tutti i requisiti ambientali più avanzati. I nuovi sistemi di riscaldamento e aria condizionata non produrranno un solo grammo di Pm 10 e abbasseranno drasticamente le emissioni di Co2. L’edificio di Lambrate, che si chiamerà Auros, avrà un impatto ambientale di soli 4,5 chili di anidride carbonica per metro cubo l’anno, contro i 160 chili degli edifici attualmente più ecologici presenti sul mercato. Mentre Perseo, il palazzo che sorgerà a Pero, produrrà solo 4,2 chili di Co2 per metro cubo. Tenendo conto che le due costruzioni avranno una dimensione complessiva di 137.977 metri cubi, faranno risparmiare in totale la bellezza di 21.479 tonnellate di anidride carbonica l’anno.
Molto di più di quella tagliata grazie a Ecopass, che secondo il rapporto di Palazzo Marino per il 2008 (l’unico al momento completo) ha consentito un calo della Co2 del 9%, pari cioè a 11,626 tonnellate al giorno. Semplice a questo punto fare il confronto: in dodici mesi i due nuovi palazzi ecologici avranno lo stesso effetto benefico di 1.847 giornate di Ecopass, pari cioè a sette anni e 182 giorni. Non altrettanto semplice invece il parallelo con il blocco totale del traffico, per il quale non esistono dati ufficiali sulla quantità di Co2 ridotta. Per Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, «nel Comune di Milano in un giorno medio il traffico produce 5.120 tonnellate di anidride carbonica, pari al 26% delle quantità totali emesse. Un volume che comunque di domenica è più contenuto, in quanto circolano meno auto, per non parlare del fatto che i blocchi sono totali soltanto di nome, perché sono diverse le categorie di veicoli esentati». Anche prendendo per buono il dato delle 5.120 tonnellate (che in realtà è molto più basso), Perseo e Auros consentiranno di ridurre le emissioni come con quattro giornate di stop alla circolazione.
Un risultato che sarà ottenuto grazie al fatto che si tratterà dei primi due edifici direzionali a Milano classificati con la tripla A: grado A, classe A e costruzione antisismica. Un livello che è già stato raggiunto da circa 40 abitazioni, ma da nessuno degli uffici che solo a Milano raggiungono in totale un milione e 100mila metri quadri di estensione. Di questi solo il 20% è di grado A, mentre nessuno è di classe A. Una differenza decisiva, in quanto il grado indica il rapporto con gli stabili circostanti, mentre la classe è uno standard internazionale. E soprattutto quest’ultima si fa sentire in modo significativo anche sul portafogli. Il massimo del rispetto dell’ambiente consente cioè in media di risparmiare 450mila euro l’anno per palazzo. Riscaldare degli uffici di classe B costa infatti 60/70 euro al metro quadro l’anno, contro i 27/35 euro per la classe A.
Come sottolinea il presidente di Galotti, Luigi Marchesini, «gli edifici sono la causa del 40-50% dell’inquinamento ambientale a livello nazionale. Costruire degli uffici nuovi di classe B oggi è sempre più un’azione ecologicamente ed eticamente irresponsabile.

Anche perché buona parte delle aziende dei Paesi europei si rifiutano ormai di acquistare gli stabili che non abbiano elevati standard ambientali e, di conseguenza, entro tre anni chi non avrà certi requisiti sarà tagliato fuori dal mercato immobiliare».

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