Ecco a voi gli atleti di Dio, che se le danno di santa ragione

Dopo la Clericus cup, campionato di calcio vaticano, ora la Clericus bike per i presuli amanti del pedale. E sulle nevi di Sestola, anche un vescovo partecipa a «Il Signore s(c)ia con voi», gara di slalom

Agonismo, sudore, contrasti duri. La gamba non la tirano indietro e nemmeno porgono l'altra guancia. Solo una cosa, forse, non la rischiano, il cartellino rosso in caso di bestemmia. Ma per il resto, se le danno - è il caso di dirlo - di santa ragione.
Così funziona, ormai da diversi anni, la Clericus cup, il campionato tra i dipendenti del Vaticano. E con lo stesso sacro furore si allenano anche i preti-sciatori che a fine settimana sulle nevi di Sestola prenderanno parte alle, chiamiamole così, Olimpiadi della Santa Sede: tra i partecipanti ci sarà pure un vescovo. Prelati dal fisico bestiale, diaconi che danzano tra paletti: gli esercizi non sono più solo quelli spirituali. In fondo, cosa c'è di strano? Chi ha dimenticato lo scodinzolo di Papa Giovanni Paolo II in Val d'Aosta davanti a un ammirato e plaudente Sandro Pertini? «Un corpo ben allenato - sottolinea monsignor Claudio Paganini, referente ecclesiastico del Centro Sportivo Italiano - è una garanzia in più, anche di fede. E poi il 'mens sana in corpore sano' non è solo un detto ma un fatto».
Stanno già scaldando i muscoli. «Il Signore s(c)ia con voi», questo è il nome preciso della gara giunta ormai alla sua undicesima edizione. A Sestola, sull'Appennino emiliano, tra neve e preghiere, fervono gli allenamenti sulle piste che ospiteranno oltre sessanta preti provenienti da ogni parte dell'Italia, pronti a darsi battaglia per tagliare il traguardo ed entrare nel palmares delle Olimpiadi celesti.
«Nessuno di noi è disposto a perdere - sorride padre Aronne Magni veterano delle 'piste nere' -. Siamo così bravi e accaniti che quando scendiamo in pista è meglio non sentirci. Ci scappa qualche licenza sciistica - scherza - ma scorrettezze fuori e dentro la pista mai. Abbiamo una disciplina di ferro». Al Passo del Lupo si svolgono gli allenamenti che prenderanno il via già dalle prime ore del mattino. Tutti gli occhi sono per il vescovo della diocesi di Fidenza, monsignor Carlo Mazza, che prima del via alle gare presiderà una preghiera collettiva. «Serve per scongiurare gli infortuni», dice monsignor Paganini. Don Aronne è soprattutto preoccupato per la fama di buon sciatore che ha conquistato nel tempo il monsignore. «E' da tanto tempo che scia - spiega il prelato preoccupato -. E' magrissimo e va come il vento». Praticamente il papabile alla vittoria? «Non è ancora detto - mette le mani avanti - . I comaschi vanno come il diavolo e i piemontesi vogliono vincere a tutti i costi» Il vero superfavorito è però don Nicolò Anselmi, della Cei, una sorta di Thoeni della Chiesa che ha già vinto tre competizioni.
Giornate di riscaldamento anche per i religiosi che a partire da sabato 20 si ritroveranno nei campi da calcio per la Clericus Cup. Le partite, ovviamente, non si svolgeranno la domenica come nel normale campionato, per non farle interferire con i servizi religiosi. Saranno disputate in due tempi di trenta minuti ciascuno affinché i sacerdoti - qualcuno è già avanti con gli anni - possano sostenere il ritmo del gioco. In Lombardia poi, a fine maggio, si svolgerà il derby tra preti lombardi. E a Loreto palla al centro per altri seminaristi.
«Pedalare pregando» è invece il motto dei presuli ciclisti che hanno preso parte alla prima Clericus bike. Seminaristi, diaconi, monsignori e vescovi, sacerdoti diocesani e religiosi hanno avuto modo di ritrovarsi nientedimeno che sullo stesso circuito della tappa del Giro d'Italia.

L'attività sportiva ha talmente catturato anche i religiosi che c'è persino chi si è spinto oltre oceano per prendere parte alla storica maratona di New York, come monsignor Giovanni d'Ercole, recentemente nominato vescovo ausiliare della diocesi dell'Aquila.

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