
C'era anche il presidente di Stellantis, John Elkann, al seguito di Donald Trump a Riad, in Arabia Saudita. Il capo della casa automobilistica italo-francese, che è anche uno dei maggiori produttori automobilistici in America, è stato tra i rappresentanti delle grandi aziende Usa invitati direttamente dal capo della Casa Bianca per partecipare alla visita, durante la quale Elkann ha dialogato, insieme a Trump, con il principe ereditario Mohammed bin Salman.
La missione in Arabia, che avrà più tappe, sarà anche l'occasione per partecipare a un business forum con le imprese locali e americane su tecnologia, intelligenza artificiale ed energia al quale prenderanno parte big Usa del tech e della finanza, come Elon Musk, Mark Zuckerberg e Sam Altman. L'industria dell'auto è certamente un settore chiave per la politica trumpiana, che in parte deve la sua rielezione proprio ai risultati ottenuti negli Stati chiave della Rust Belt - Michigan, Pennsylvania e Wisconsin - che è quella dove si concentra il distretto dell'auto. Città come Detroit, un tempo ricche e sedi storiche dell'automotive Made in Usa, hanno conosciuto negli anni un processo di deindustrializzazione e conseguente impoverimento demografico che il presidente americano si è impegnato a invertire.
Per riuscirci, Trump ha imposto dazi al 25% sull'importazione di automobili negli Usa, così come sulla componentistica auto.
L'idea è quella di rendere più conveniente produrre sul suolo americano. Un invito che è stato colto dalla stessa Stellantis, che infatti ha annunciato investimenti per oltre 5 miliardi di dollari negli Usa dopo la vittoria delle elezioni di Trump. Un'attenzione evidentemente apprezzata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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