Spread Btp-Bund sotto i 100 punti, su effetto pacchetto infrastrutture Germania. Mai così basso dal 2021

Il differenziale tra titoli di Stato italiani e tedeschi si è attestato a 98,95 punti, prima di risalire a 105

Spread Btp-Bund sotto i 100 punti, su effetto pacchetto infrastrutture Germania. Mai così basso dal 2021
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Lo spread Btp-Bund scivola per la prima volta dal 2021 sotto la soglia dei 100 punti. Questa mattina, in avvio di seduta il differenziale di rendimento tra titoli di Stato italiani e tedeschi si è attestato a 98,85 punti, prima di risalire agli attuali 105 punti. Il rendimento del decennale italiano è intorno al 3,7%, mentre quello del decennale tedesco si aggira sul 2,6% dopo essere salito fin sopra il 2,7%, massimo da maggio 2024, spingendo al rialzo anche i rendimenti degli altri titoli dell’Eurozona (il decennale francese al 3,35% e quello spagnolo al 3,30%).

"Ci sono indicatori che mostrano meglio di altri, quasi plasticamente, lo stato di salute dell'Italia. Uno di questi è lo spread di rendimento tra Btp e Bund decennali, che oggi in apertura è diminuito sotto i 100 punti base", ha detto Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera e responsabile economico di Fratelli d'Italia commentando il movimento di questa mattina. "Nel 2011, quando schizzò ben oltre quota 500, gli italiani compresero che versavamo in sofferenza finanziaria. Con l'arrivo del Governo Meloni i 'soliti noti' che tifano contro la Nazione, ovviamente quando le sinistre non governano, ci ammonivano sulla catastrofe in arrivo per i titoli del debito pubblico. Malauguratamente per loro è successo esattamente l'opposto", ha aggiunto l'esponente di FdI. "Il traguardo di oggi non è soltanto simbolico. Gli italiani se ne rendono perfettamente conto e sanno benissimo di chi è il merito: di un esecutivo stabile e coeso, la cui politica economica sarà sempre responsabile e orientata alla crescita", ha concluso Osnato.

Ma il merito in questo caso è più che altro della Germania. A innescare il movimento sul mercato obbligazionario è stato infatti l’annuncio da parte di Berlino di un super fondo da 500 miliardi di euro per investimenti infrastrutturali, che prevede anche una maggiore flessibilità fiscale. Un maxi piano su cui i due schieramenti Cdu e socialdemocratici hanno raggiunto un accordo, in vista della nascita del nuovo governo, e che potrebbe cambiare le prospettive dei conti pubblici e dell’economia del paese.

In particolare, le misure principali includono la creazione di un fondo speciale da 500 miliardi per investimenti infrastrutturali nel prossimo decennio, con impatti attesi dal 2026, oltre che una riforma della regola fiscale, escludendo la spesa per la difesa (oltre l'1% del Pil) dal calcolo del deficit. Prevista anche una maggiore flessibilità fiscale per i governi locali attraverso la riforma del freno al debito. Queste misure andrebbero a sostegno della crescita del paese ma richiederebbero nuove emissioni di Bund, con ricadute importanti sul debito pubblico nei prossimi anni. Un quadro che porterebbe gli investitori a richiedere un premio per il rischio maggiore per sottoscrivere i titoli di Stato tedeschi.

Ora il piano, così strutturato, necessita di una modifica costituzionale, con l’approvazione da parte di una maggioranza di due terzi nel parlamento tedesco. In caso di esecuzione, l’impatto sarà importante soprattutto nel medio termine, secondo gli analisti di Equita. “La Germania, che viene da una stagnazione dell’economia negli ultimi anni, potrebbe vedere le prospettive migliorare fino all’1,5-2% annuo dal 2026 in avanti, soprattutto se la spesa pubblica verrà utilizzata in modo efficiente. – commenta Luigi de Bellis - A livello macro, questa manovra riduce il rischio di peggioramento dell’economia e potrebbe limitare la necessità di tagli profondi da parte della Bce con effetti positivi per le banche italiane ed europee”.

L’esperto di Equita sottolinea come la Germania dispone di un ampio margine fiscale per rilanciare l’economia (debito pubblico al 62% del Pil), un catalyst positivo per gli investitori. “Questo effetto sarebbe amplificato se si concretizzassero le prospettive di una tregua nel conflitto in Ucraina”.

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