Acqua, prescrizione delle morosità ridotta da 5 a 2 anni

A deciderlo è l'Arera con l'introduzione del nuovo piano tariffario

Acqua, prescrizione delle morosità ridotta da 5 a 2 anni

A partire dal primo gennaio 2020 sono entrate in vigore le nuove tariffe per il servizio idrico e, contestualmente, anche le regole per la gestione dei mancati pagamenti dell'acqua da parte degli utenti.

Secondo quando stabilito dall'Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) con l'inizio dell'anno nuovo, anche per le bollette dell'acqua, nei casi di ritardi nella fatturazione da parte del gestore, il cittadino potrà eccepire la richiesta di pagamento dei pregressi maturati e pagare solo gli importo relativi agli ultimi 2 anni di consumo. Sulle fatture, inoltre, con la delibera 547/2019/R/idr è stato approvata la frequenza minima mensile delle fatturazioni, per evitare bollette troppo ravvicinate, e un meccanismo di premi e penalità (ad esempio lavori di manutenzione, attivazione/disattivazione fornitura, intervento rapido riguardo alle segnalazioni di malfunzionamento dei contatori) al fine di incentivare il miglioramento del servizio offerto e i contratti applicati a tutti i gestori.

Il fine del metodo per le tariffe 2020-2023, difatti, è proprio il miglioramento del servizio idrico, attraverso tre linee di intervento: riduzione delle differenze territoriali a livello infrastrutturale e nella qualità del servizio, dei costi e della depurazione delle acque; incentivazione dei contatori singoli e non condominiali al fine di un migliore controllo ma anche di far pagare equamente ciascuno in base ai reali consumi; lotta al tasso elevato di morosità che c'è nel servizio idrico come in quello dei rifiuti. Su questo versante si concentra la riduzione della prescrizione della morosità da 5 a 2 anni, impegnando gli utenti al corretto pagamento degli importi dovuto per il servizio idrico erogato, ma anche costringendo i gestori ad offrire un servizio efficiente sia dal punto di vista gestionale che sotto quello finanziario e contrattuale.

Per quanto riguarda la sospensione del servizio la direttiva prevede - come riportato in un articolo di questo giornale - ciò potrà avvenire: solo in caso dil mancato pagamento di fatture che, in totale, risultino pari all'importo di un anno; solo a seguito di una prima limitazione della fornitura; solo dopo l'invio, da parte del gestore, di una comunicazione, che motivi l'impossibilità di limitare la fornitura.

Restano ancora delle criticità, però, e ne è un esempio il fatto che negli scorsi giorni i

cittadini palermitani si sono trovati una bella stangata nelle bollette dell’acqua, con aumenti del 13,42% e l'obbligo di pagare anche la differenza non calcolata per il 2018 e il 2019 (gli arretrati che saranno rateizzati).

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