Niente aumento sulle pensioni nel 2016. Infatti il decreto 19 novembre 2015 del ministero dell’Economia e delle Finanze pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale fissa a zero la percentuale provvisoria di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni. Si tratta di un valore provvisorio, in quanto calcolato sui primi nove mesi del 2015, e quindi non è escluso che quello definitivo cambi, con effetto tra dodici mesi. Il valore zero, infatti, è stato stabilito sulla stima di variazioni positive negli ultimi tre mesi dell’anno ( rispettivamente 0,2%; 0,2%; 0,3%).
Il meccanismo di perequazione prevede infatti che venga fissato un valore stimato, calcolato sull’anno in corso, da applicare in quello immediatamente successivo (in questo caso il 2016) e contemporaneamente divenga definitivo quello utilizzato nell’anno in corso (il 2015, ma riferito al 2014). Proprio per l’effetto combinato di questi due valori, nel 2016 ci sarà un’ulteriore conseguenza negativa per i pensionati. Dato che l’indice previsionale applicato finora al 2015 è stato dello 0,3%, ma il tasso definitivo è dello 0,2%, all’inizio dell’anno prossimo i pensionati dovranno restituire lo 0,1% in più incassato quest’anno. L’attuale meccanismo della perequazione automatica delle pensioni è figlio dell’articolo 11, comma 1, del decreto legislativo 503/1992, che ha introdotto l’adeguamento degli importi sulla base della variazione annuale del costo della vita. Tuttavia, nel corso degli anni, i valori sono sempre stati positivi.
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