Allarme Consob sull'autunno in Borsa

Se la ripresa sarà lenta, correzione in arrivo. Banche il settore che si difende meglio

Allarme Consob sull'autunno in Borsa

Una possibile correzione è in arrivo a Piazza Affari (ieri negativa: -1,85% a ridosso dei 20mila punti), ma non tutti i settori ne subiranno l'impatto in modo uguale. Anzi, il settore finanziario potrebbe salvarsi da una nuova ondata di vendite. Secondo la Consob, che affronta la questione nel rapporto dedicato all'impatto del Covid19 sul sistema finanziario italiano, la ripresa del mercato azionario italiano, il peggiore in Europa dopo Madrid nel primo semestre del 2020, "potrebbe subire una brusca correzione se le condizioni economiche generali dovessero peggiorare o la ripresa dovesse rivelarsi più lenta del previsto", mentre, "sul mercato obbligazionario le tensioni potrebbero emergere a fronte del deterioramento dello stato delle finanze pubbliche". C'è però una piccola luce in questo quadro fosco.

Consob evidenzia come il rischio di sopravvalutazione dei corsi azionari sia particolarmente presente per i titoli azionari non finanziari mentre le valutazioni dei titoli del comparto finanziario appaiono, al momento, valutati vicino al valore reale o al di sotto di esso. Le banche, dunque, potrebbero subire un impatto meno forte rispetto ad altri settori. Ad aiutare poi il sistema bancario ci sarebbe uno dei processi messi in moto dal Covid che riguarda l'accelerazione del Fintech. Il lockdown e la propensione a mantenere volontariamente forme distanziamento sociale potrebbero favorire una rapida evoluzione del fenomeno sia dal lato dell'offerta, sia dal lato della domanda. Banche e operatori dei mercati finanziari in grado di rimodulare e adeguare i propri modelli di business in modo efficiente e tempestivo alle nuove tendenze - si legge nel rapporto - potrebbero diventare i propulsori di profonde innovazioni dell'offerta di prodotti e servizi bancari e finanziari. Al tempo stesso, si potrebbe registrare una domanda crescente di utilizzo di canali e piattaforme digitali.

Unico neo, alla voce sofferenze. I rischi al ribasso per le società quotate non finanziare potrebbero rendere più difficile sostenere il maggior livello di debito che verrà contratto per soddisfare le esigenze di liquidità. E un eventuale aumento delle insolvenze comporterebbe un aumento delle sofferenze per le banche. Il sistema bancario italiano continua a caratterizzarsi per una più elevata incidenza dei crediti deteriorati sul totale, pari a fine 2019 al 6,7% (al lordo delle rettifiche) a fronte di una media europea del 2,7%. Viceversa, il tasso di copertura degli Npl risulta pari al 54% circa, significativamente superiore al dato medio europeo prossimo al 45%. Un ulteriore tratto distintivo degli istituti italiani è il ricorso contenuto ai derivati passivi che, a fine 2019, rappresentavano solo il 4% del totale delle passività, a fronte del 12% delle banche inglesi e tedesche e dell'8% degli istituti francesi.

Il settore bancario sembra quindi, al momento, la migliore difesa da nuovi crolli azionari anche alla luce della stagione innescata dall'operazione Intesa-Ubi che ha riacceso il risiko e l'appeal speculativo.

Le ipotesi di consolidamento potrebbero coinvolgere, intorno a Banco Bpm (ieri -0,14%), Bper (-1,5%) e Mps (-6%), alla luce della volontà, confermata dal Tesoro, di rispettare i programmi per una uscita dello Stato dal capitale nel 2021.

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