La conseguenza diretta della crisi economica è la disoccupazione. Un fenomeno che sta colpendo soprattutto i più giovani: nell'area Ocse ci sono, infatti, quasi 11 milioni di ragazzi tra i 15 e 25 anni senza lavoro. Negli ultimi anni il tasso di disoccupazione giovanile è schizzato oltre il 17%.
In una nota emessa in occasione del vertice dei ministri del Lavoro del G20, l'Ocse ha fatto sapere che, nei primi mesi del 2012, la disoccupazione giovanile in Spagna e Grecia ha, pericolosamente, superato il 51%. Dati allarmanti, insomma. Per quanto riguarda l'Italia, invece, la disoccupazione giovanile ha raggiunto il suo picco nel marzo del 2012 toccando il 35,9%: nel Belpaese 534 mila ragazzi tra i 15 e i 24 anni sono, infatti, senza lavoro. "I governi dei Paesi del G20 devono occuparsi del problema della disoccupazione giovanile con un’azione decisiva e concreta", ha commentato il segretario generale dell'Ocse Angel Gurria facendo notare che esistono "mezzi efficienti in termini di costi per stimolare le prospettive occupazionali dei giovani". Secondo il numero uno dell'Ocse, "le strategie di consolidamento fiscale devono essere intelligenti, amiche della crescita, e prendersi cura delle nuove generazioni". Proprio per questo l'organizzazione di Parigi propone politiche concrete e mirate e investimenti in competenze ed educazione dei giovani "per dare loro speranza per un futuro migliore".
Il problema legato al mercato del lavoro è davvero serio. Nell'insieme dell'Eurozona, sempre secondo i dati diffusi dall'Ocse, il tasso di disoccupazione giovanile per il marzo del 2012 è stato del 22,1%: oltre 3 milioni di giovani sono senza lavoro.
Nell’Unione europea a 27, invece, il tasso è stato del 22,6% con oltre 5 milioni e mezzo di giovani disoccupati. "In entrambi i casi - fanno notare i tecnici dell'Ocse - si tratta del dato più elevato dall’inizio della crisi, quattro anni fa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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