Saranno 2 milioni gli italiani coinvolti nella stretta sulle auto aziendali prevista nella manovra 2020.
L'Aniasa (Associazione nazionale industria dell'autonoleggio e servizi automobilistici) lancia l'allarme sugli effetti della legge e sull'impatto che potrebbe avere sia sul mercato di settore che sui diretti interessati: gli italiani. "Una stangata fiscale miope che alleggerisce le retribuzioni dei lavoratori e rischia di provocare un crollo delle immatricolazioni del noleggio a lungo termine (circa 60.000 unità in meno previste per il prossimo anno) con minori entrate per l’Erario e gli enti Locali pari a 260 milioni, e importanti ricadute sociali nell’intero comparto automotive".
Per quanto riguarda l'impatto della misura sul settore, per l'Aniasa "è preventivabile una riduzione per il 2020 di almeno il 20% delle immatricolazioni del settore del noleggio a lungo termine (circa 60.000 unità in meno previste per il 2020) con minori entrate per l’Erario e gli enti Locali pari a 190 milioni di euro, minori entrate che aumenterebbero a 260 milioni, considerando l’intero comparto dell’auto aziendale".
Sul versante fiscale, invece, "Con questa misura si favorirebbe tra l’altro il ritorno a soluzioni fuori dal tempo, come il rimborso chilometrico, senza controllo e tracciabilità tributaria, in totale spregio e contrapposizione alle innovazioni della fatturazione elettronica e della carta carburante". Inoltre, "77.000 aziende di ogni dimensione e comparto e 2.900 PA utilizzano per le necessità di mobilità e trasporto i servizi di noleggio veicoli a lungo termine. Il successo di tale formula è dovuto ai vantaggi finanziari, economici, gestionali, amministrativi, con risparmi sui costi di circa il 15-18%.
Secondo l'associazione industriale, il noleggio a lungo termine si è dimostrato sistema di promozione della correttezza fiscale che ha contribuito all’emersione del “sommerso” e garantendo allo Stato e alle pubbliche amministrazioni locali un flusso costante di entrate tributarie.
Secondo l'associazione di categoria, pertanto, il governo avrebbe dovuto procedere diversamente; "Per recuperare risorse, invece di intaccare la busta paga di 2 milioni di dipendenti tassandoli su beni aziendali, il Governo dovrebbe concentrarsi sul ripristino del super-ammortamento, che produrrebbe maggiori entrate tributarie, contribuendo allo svecchiamento del parco auto e alla più rapida immissione di veicoli meno inquinanti".
"Per ovviare ad ogni aspetto di tale scenario ostile all’automotive - conclude la nota - e venire incontro alle esigenze delle casse statali, basterebbe poco: ripristinare il superammortamento per le auto ad uso strumentale, una saggia misura che ha portato maggiori entrate erariali (1 euro di super-ammortamento si è trasformato in 3 euro di entrate per lo Stato e gli enti locali), un aumento delle immatricolazioni con veicoli meno inquinanti e più sicuri, e quindi lo svecchiamento del parco circolante (il vero e unico provvedimento realmente a favore dell’ambiente). Considerando solo le vetture del noleggio a lungo termine, tutti veicoli Euro 6, questa misura ha prodotto nel 2016 e 2017 rispettivamente 34.400 e 30.
200 immatricolazioni in più (con maggiori entrate per l’Erario rispettivamente di 170 e 148 milioni di euro), promuovendo maggior correttezza fiscale, funzione fisiologicamente esercitata dal noleggio lungo termine. Replicarla sarebbe saggio per un Governo in cerca di nuove risorse economiche e interessato ad ambiente e sviluppo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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