La crescita preoccupa Padoan: "Non esistono scorciatoie"

Il ministro dell'Economia ammette: "La crescita è debole e incerta". E mette le mani avanti: "I margini per l’azione del governo si faranno più stretti"

La crescita preoccupa Padoan: "Non esistono scorciatoie"

I dati sulla crescita e sulla disoccupazione preoccupano il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. L'ottimismo del premier Matteo Renzi cozza col grigio pessimismo del Tesoro. "La strategia del governo - assicura il titolare dell'Economia intervenendo alla Camera - è convergente con le raccomandazioni delle commissioni e coniuga l’azione di risanamento strutturale con il sostegno alle famiglie, per esempio attraverso il bonus fiscale, e alle imprese con misure diverse tra cui il rimborso dei debiti della Pubblica amministrazione attualmente in corso di ulteriore rafforzamento". Il Paese, però, si trova in un contesto di crescita ancora debole e incerta. La disoccupazione rimane elevata e si conta in Europa nell’ordine di decine di milioni sopratutto fra i giovani. "È un problema dell’Italia ma anche dell’Europa, anche per questa ragione la presidenza italiana del semestre appena iniziato ha posto al centro il sostegno della crescita e dell’occupazione - scandisce Padoan - è indispensabile che ci sia un orizzonte di medio termine la crescita è un fenomeno complesso e spesso non ben compreso, ma sopratutto non ci sono scorciatoie".

Se confermati, i dati macroeconomici più recenti annunciano un ritardo nel ritorno al meccanismo di una crescita sostenibile in tutta l'Eurozona. Un trend che il ministero dell'Economia conferma anche per il nostro paese. "I margini per l’azione del governo - mette le mani avanti Padoan - si faranno più stretti". Eppure Renzi non rinuncerà a quei "mitici 80 euro" che, con una mossa che da molti è stata considerata più elettorale che riformatrice, rischia di aggravare ulteriormente i conti pubblici. Nonostante le grige prospettive di crescita, Padoan non se la sente di rivedere "la prospettiva di medio termine indispensabile per quel salto di qualità di cui il Paese ha bisogno tramite una decisa azione di riforme". Riforme su cui Renzi ha deciso di giocarsi la faccia e il proprio futuro politico. "Questa prospettiva - spiega il titolare del dicastero di via XX Settembre - è necessaria anche per mantenere l’equilibrio difficile tra consolidamento dei conti pubblici e sostegno alla crescita e all’occupazione e che il governo è determinato a presentare".

Alla fine cede all’attualità e nel suo intervento in Aula per ricordare, tra l’altro, al "professor Padoan" di dire "ai propri collaboratori che fiscal non si traduce sempre come 'fiscale' ma come 'di bilancio', altrimenti gli italiani non capiranno nulla", il presidente dei deputati azzurri Renato Brunetta non cita un economista ma un giornalista: "Il Paese ha bisogno di verità e trasparenza. Non bastano le conferenze stampa con i pesciolini, immaginifiche, fatte di chiacchiere o, come ha detto Mentana, di supercazzole. Il Paese ha bisogno di verità e di trasparenza".

Nel dibattito alla Camera sull’informativa del ministro dell’Economia sul rispetto dei vincoli Ue, il capogruppo di Forza Italia boccia in toto la linea del governo come "inaccettabile" e pronostica un "autunno tragico per la nostra economia". "Mi ritengo fortemente deluso dalla sua relazione che appare esoterica, omissiva, elusiva, e anche sbagliata", è l’affondo dell’esponente azzurro.

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