Dall'Europa 3,6 miliardi per l'Italia

Approvata la Politica agricola comune. FI al governo: "Subito il piano nazionale"

Dall'Europa 3,6 miliardi per l'Italia

Due anni di negoziati per raggiungere l'intesa sul capitolo più pesante del bilancio europeo: le Politiche agricole. Mercoledì i ministri dell'Agricoltura dell'Unione europea hanno stretto gli ultimi bulloni della nuova Politica agricola comune (Pac), che entrerà in vigore nel 2023. Ieri gli eurodeputati hanno approvato la posizione del Parlamento Ue.

La riforma delle policy agrarie consiste in maggior sostegno a chi adotta pratiche rispettose dell'ambiente, massimale per i pagamenti diretti un milione di euro, più aiuti alle Pmi. Aiuti per gi agricoltori in crisi e sanzioni più severe in caso di infrazione alle norme sull'ambiente e sul benessere degli animali.

Forza Italia che in Europa aderisce al Partito Popolare, si intesta una parte dei risultati ottenuti per l'Italia e ora sprona il governo Conte a fare celermente i prossimi passi.

In un comunicato della delegazione azzurra all'Europarlamento, firmata anche da Silvio Berlusconi, Antonio Tajani e Salvatore De Meo si spiega che dopo «lunghi negoziati, abbiamo ottenuto il migliore compromesso possibile. In tempi di grande incertezza economica, è fondamentale dare agli agricoltori un quadro normativo chiaro».

Le prossime tappe saranno in gran parte nazionali. «Tocca ora» al governo guidato da Giuseppe Conte, «in attesa dei prossimi passaggi in ambito Ue, accelerare i tempi del Piano strategico nazionale. Per questo, è necessario un nuovo patto tra Ue, Stati membri, regioni e agricoltori. Noi continueremo a lavorare a tutti i livelli, per difendere i nostri agricoltori, il made in Italy e i marchi d'origine».

Oltre al piano nazionale per il Recovery fund, il governo italiano ne dovrà quindi varare uno altrettanto importante. La posta in gioco è notevole. La Pac «con 344 miliardi stanziati per il 2021-2027, rappresenta oltre un terzo del bilancio europeo. Al nostro Paese arriveranno oltre 3,6 miliardi di euro l'anno», spiegano gli eurodeputati azzurri.

Il timore degli azzurri è che il governo Conte non dia peso a una partita da 25,2 miliardi di euro. Una portata di poco inferiore al valore della nuova linea di prestito del Mes, che l'esecutivo italiano si appresta con tutta probabilità a rifiutare. Con la differenza che i 3,6 miliardi di euro all'anno sono risorse del bilancio europeo e non prestiti.

«La delegazione di Forza Italia al Parlamento europeo - continua la nota firmata da Berlusconi - si è battuta per un'agricoltura moderna e competitiva che sappia coniugare prestazioni economiche, salvaguardia dei livelli di produzione, competitività delle imprese e tutela dell'ambiente. Continueremo a batterci per difendere gli agricoltori, il made in Italy, i marchi di origine, tutelando i nostri prodotti dal dumping e dal sottocosto, e per ottenere più fondi per la ricerca nel settore agroalimentare. È fondamentale sostenere i grandi e piccoli produttori, i giovani e le loro innovazioni in campo agricolo, facendo in modo che i finanziamenti arrivino ai veri agricoltori».

La politica agricola riguarda 22 milioni di cittadini europei che lavorano nel settore, «il 47% del nostro territorio è agricolo: sostenere l'agricoltura significa sostenere il futuro dell'Europa»,

sottolinea Forza Italia.

Per quanto riguarda l'Italia «il nostro Paese è primo in Europa per numero di prodotti di qualità certificata. Per noi, l'agricoltura è un settore strategico per la crescita economica e l'occupazione».

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