Dovrebbe arrivare giovedì prossimo il verdetto Antitrust sull'accordo Tim-Dazn sui diritti del calcio. La società guidata dall'ad Luigi Gubitosi ha presentato la sua relazione sui rilievi Antitrust, dato che l'accordo con Dazn prevede che solo Tim possa avere la app della web tv sul suo decoder.
I rimedi potrebbero riguardare la separazione dell'offerta di calcio e di connettività. Del resto Tim ha già strutturato un'offerta, per TimVision, che è disponibile anche per i clienti di altri operatori tlc. Inoltre la app di Dazn è in tutte le smart tv presenti sul mercato. Certo è che Vodafone ha già cancellato dal suo decoder per la tv la app di Dazn, che a differenza di quella di Netflix e di Amazon non è più disponibile. Ma una con una smart tv collegata alla fibra di Vodafone si può comunque abbonarsi e vedere il calcio. In realtà pare che l'Antitrust ritenga che il messaggio pubblicitario veicolato da Tim per i contenuti del calcio non sia chiaro in questo senso.
In attesa del pronunciamento dell'Autorità per la concorrenza anche l'Agcom si fa sentire. Nella relazione annuale dell'autorità per le tlc, il presidente Giacomo Lasorella ha sottolineato come l'Agcom stia vigilando per «evitare fenomeni di congestione della rete, conseguente ai picchi di traffico, che potrebbero verificarsi in corrispondenza della trasmissione simultanea di uno o più eventi calcistici, per garantire una migliore qualità del servizio». E dunque per Agcom la novità del calcio in streaming non deve incidere sul regolare funzionamento della rete. A questo proposito Tim ha effettuato importanti investimenti per garantire il multicast con Dazn in relazione alla trasmissione delle partite, asserendo che anche gli altri operatori devono investire per avere lo stesso risultato.
Tim non ha rilasciato dati ufficiali sull'andamento della sua campagna abbonamenti al calcio di TimVision: secondo indiscrezioni sarebbero al momento maggiori quelli che decidono di abbonarsi direttamente a Dazn. Oggi comunque si conosceranno i conti del secondo trimestre. Secondo il consensus elaborato da 14 banche, il gruppo guidato da Luigi Gubitosi dovrebbe aver chiuso il periodo aprile-giugno con ricavi per 3,76 miliardi, in leggera flessione rispetto ai 3,78 miliardi del secondo trimestre del 2020. L'ebitda (margine lordo) è stimato a 1,63 miliardi, contro gli 1,74 miliardi del secondo trimestre 2020. In aumento gli investimenti. Positiva la continua riduzione del debito previsto a 21,84 miliardi in calo rispetto ai 23,33 miliardi dello scorso dicembre.
Quanto alle stime per l'esercizio in corso il consensus indica ricavi per 15,71 miliardi, in flessione dello 0,8% rispetto ai 15,84 miliard dell'esercizio precedente. Tim ha già sottolineato che l'effetto del calcio sui conti, su cui molto ha puntato, si vedrà solo nel 2022. Ieri in Borsa il titolo Tim ha chiuso a +0,30%.
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