Dopo il successo dello swap delle obbligazioni detenute dai privati, per l’Eurogruppo ci sono le condizioni necessarie per compiere quei passi che porteranno all’approvazione finale del secondo piano di aiuti per la Grecia. Durante la teleconferenza di questo pomeriggio fra i ministri finanziari dell'Eurotower, i Paesi Ue hanno preso atto del successo dell’operazione di scambio dei vecchi titoli di Stato greci detenuti dai privati con nuovi bond di valore nominale inferiore e più lunga scadenza. Tuttavia Fitch ha declassato la Grecia a "restricted default" da "C".
Il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker ha spiegato che adesso ci sono le condizioni per "lanciare le procedure nazionali pertinenti per l’approvazione finale del contributo dell’eurozona al finanziamento del secondo programma di aggiustamento economico per la Grecia". A questo punto, però, l'Eurogruppo ha chiesto al governo ateniese di continuare a "dimostrare un forte impegno" nel "proseguire rigorosamente lo sforzo di aggiustamento, nel rispetto rigoroso del nuovo programma". I ministri dell’Eurozona hanno, infatti, insistito sull’importanza di un ulteriore rafforzamento della capacità istituzionale della Grecia. L'esito dello swap ha tuttavia dato un forte incoraggiamento: l’alta partecipazione del settore privato all’offerta di scambio delle obbligazioni greche fornirà, infatti, un contributo significativo per migliorare le condizioni del debito greco.
Il governo di Atene ha attivato le clausole di azione collettiva applicabile ai bond governati dalla giurisdizione nazionale. Queste clausole imporranno lo swap anche ai fondi pensione e altri detentori greci di titoli di Stato che non hanno partecipato all’operazione volontaria. Non solo. Atene ha prorogato fino al 23 marzo l’offerta di scambio delle obbligazioni sottoposte a giurisdizione estera nella speranza che, in questo periodo di proroga, il tasso di partecipazione possa aumentare. L'Erotower conta sul fatto che i termini fissati dalle autorità greche per la partecipazione allo swap dei creditori privati comprendono alcuni vantaggi unici messi a disposizione dal settore pubblico che "rendono lo scambio attraente rispetto alle altre possibili alternative". In questo contesto, Juncker ha fatto sapere che "può procedere come previsto l’esborso del contributo fornito dall’Eurozona all’operazione" sotto forma di emissione di obbligazioni del Fondo "salva Stati".
Nel frattempo, però, Fitch ha declassato la Grecia dal momento che l’operazione di swap ha implicato una perdita di circa il 74% per gli obbligazionisti. Già nelle scorse settimane l'agenzia di rating aveva preannunciato un declassamento di Atene per il fatto che il contributo di banche e gli altri creditori privati al nuovo salvataggio della Grecia "costituisce un evento di restricted default", ossia un default limitato.
Per Fitch, "uno scambio che prevede l’offerta di nuovi titoli con termini peggiorativi rispetto a quelli garantiti in origine" e che quindi configura il debito sovrano nella casistica di "'distress' finanziario costituisce un evento di default in base ai Coercive Debt Exchange Criteria".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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