Taglio del nastro speciale a Bit 2022 nello stand di Enit, l’Agenzia nazionale del turismo, perché è stato svelato il nuovo logo che sottolinea un cambio di strategia a sostegno della competitività del sistema turistico italiano guardando al 2030 e richiama i valori e i simboli del passato: il 1919, anno della fondazione, il 1954 anno della ripartenza dell'Italia sulla scena internazionale.
"Stiamo lavorando a un ente moderno, al passo con le migliori agenzie nazionali dei nostri competitor internazionali - ha detto l'ad di Enit Roberta Garibaldi. Che ha aggiunto: "In un momento in cui il turismo è cambiato profondamente è importante riflettere e confrontarsi per ridefinire anche il ruolo e la mission dell'Enit, abbiamo messo al centro la competitività del turismo che può esser il pilastro dell'economia dei prossimi anni".
"Enit è in un percorso espansivo di ampio respiro iniziato in questi lunghi anni insieme e ora amplificato da ulteriori metodi e standard che affinano il lavoro - ha sottolineato il presidente Giorgio Palmucci -. L'ampio respiro è anche quello che sentiamo di condividere con tutta la filiera turistica in un approccio partecipativo che continuerà a infondere valore e credibilità al brand Italia".
"Il nuovo stilema - dice Paolo Iabichino dell'agenzia Iabicus - vede il ritorno dell'acronimo Enit, comunicato con un font semplice, dal tradizionale colore azzurro della comunicazione corporate. In questo acronimo, con un gioco di forme, abbiamo magnificato la stella che era già sul logo del 1954. È la stella serale che guidò Enea in Occidente. Abbiamo anche avuto la "presunzione" di inserire il 1919 perché dà lustro all’ anno di fondazione dell'ente e vogliamo sottolineare che l'Italia è stata tra i primi a fondare un ente del turismo e a credere nell'industria del turismo".
"Sappiamo quanto è importante recuperare il passato e rileggerlo per vedere il futuro - ha spiegato ancora direttore marketing e comunicazione Maria Elena Rossi -. Questo logo riprende l'identità del periodo della Dolce vita, del boom economico. Noi ripartiamo dopo il Covid e nel passato troviamo i cicli della nostra storia per ritrovare le nostre radici e cercare quello stesso entusiasmo.
Anche per questo motivo stiamo digitalizzando tutto il nostro patrimonio culturale: siamo a 50 mila reperti tra manifesti, foto, e documenti ma arriveremo a presto a 200 mila. E abbiamo una serie di mostre virtuali che invitiamo tutti a visitare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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