Euro sempre più forte sul dollaro: ora il cambio è di 1,20

In questo momento un euro vale 1,2 dollari. Un tasso di cambio vantaggioso per i turisti che viaggiano negli Stati Uniti, ma negativo per le imprese che esportano

Euro sempre più forte sul dollaro: ora il cambio è di 1,20

L'euro cresce sempre di più rispetto al dollaro e potrebbe non essere ancora finita. Da inizio 2017 la moneta unica ha guadagnato il 13 per cento sulla moneta statunitense e questa tendenza non accenna a diminuire. Mercoledì sera, infatti, la moneta unica europea ha chiuso a quota 1,19 sul dollaro: se non un record, poco ci manca.

Quando una moneta cresce in modo sensibile su un'altra, le conseguenze sono facili da immaginare. Le variazioni "in su" del tasso di cambio producono un vantaggio per chi viaggia all'estero e uno svantaggio sulle imprese che hanno l'esportazione di beni come core business. La tendenza della nostra moneta a crescere rispetto al dollaro potrebbe produrre un impatto negativo sulla competitività delle nostre imprese.

Tuttavia, come riporta La Stampa, non bisogna preoccuparsi troppo.

Infatti, secondo la vicepresidente di Confindustria Licia Mattioli "non bisogna fare allarmismo: ci troviamo di fronte alle tipiche fluttuazioni dei mercati e non dimentico che l’anno scorso Goldman Sachs prevedeva un cambio bassissimo della nostra valuta. Per dirla all’americana, siamo in una situazione unpredictable".

Quali sono le ragioni del boom della moneta unica rispetto al dollaro? La più importante è legata alle preoccupazioni sul futuro politico del presidente Trump, che potrebbe essere sottoposto a una procedura di impeachment per i fatti relativi al Russiagate. Per non parlare dei pericoli che potrebbero arrivare in futuro dalla Corea del Nord.

Tuttavia, a favorire la crescita della moneta europea hanno contribuito i segnali positivi provenienti dall'economia dell'Ue, che negli ultimi mesi ha registrato un tasso di crescita inaspettato. Ciò potrebbe indurre la Banca centrale europea ad anticipare la riduzione del programma di acquisto di titoli di Stato messo in campo col quantitative easing.

Ma l'Eurotower ha confermato che fino a che l'inflazione non arriverà al livello desiderato del 2 per cento, continuerà nei suoi investimenti di 60 miliardi l'anno per stimolare l'economia europea. Infatti, l'andamento generale dei prezzi rimane sostanzialmente immutato e non se ne prevede un aumento significativo negli ultimi mesi del 2017.

Tra i Paesi che rischiano di soffrire di più l'euro forte c'è ovviamente l'Italia.

Il nostro Paese soffre la concorrenza sempre più forte dei Paesi emergenti come Cile, Argentina e Sudafrica. In una situazione di dollaro debole ed euro forte, a risentirne è soprattutto la nostra economia.

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