Gli italiani aspettano la Fase 2 con ansia, si legge su Adnkronos, e il Codacons è pronto ad avvertire che ci potrebbero essere degli aumenti di prezzi di servizi e beni che costerà ad ogni famiglia italiana ben 536 euro. Una stangata dovuta al fatto che moltissime attività commerciali si preparano a ripartire proprio domani 18 maggio e che, causa lunghe chiusure, son pronte ad aumentare i prezzi. La nota della stima dettagliata dell'associazione dei consumatori recita: "Come noto il decreto del Governo prevede la riapertura di quelle attività che, a causa dell'emergenza coronavirus, sono rimaste chiuse al pubblico dallo scorso marzo. Un ritorno alla normalità che potrebbe avere effetti pesanti sulle tasche delle famiglie italiane: gestori, esercenti e commercianti sono infatti chiamati a sostenere nuovi costi legati alla sanificazione e alla sicurezza dei locali, mentre le regole sul distanziamento sociale ridurranno sensibilmente i loro guadagni, a causa della forte diminuzione del numero giornaliero di clienti". Minori guadagni e maggiori costi di gestione durante l'epidemia che potrebbero ricadere direttamente sulle tasche dei consumatori, già molto provati dall'emergenza Covid-19. L'Istat qualche giorno fa ha registrato un aumento degli alimentari del 2,8%. Ma non sono solo gli alimentari a preoccupare, infatti moltissimi beni e servizi potrebbero subire rincari sempre maggiori: si passa dai ristoranti, passando per parrucchieri e tatuatori fino ad arrivare ai centri estetici. Alberghi, prezzi dei biglietti aerei: "Tutto ciò", continua il Codacons, "Potrebbe gravare su ogni famiglia italiana un incremento della vita quotidiana che porterà ad una stangata di 536 euro a famiglia su base annua".
Una Fase 2 che preoccupa, visto che le famiglie italiane sono state già chiamate a innumerevoli sacrifici durante la pandemia. È il presidente Carlo Rienzi a rivolgersi direttamente a tutti i commercianti e le attività sul territorio italiano: "Prego tutti quanti coloro che vendano beni e servizi a non cadere nella tentazione di aumentare i prezzi in maniera tale da rifarsi dei mesi in cui sono rimasti chiusi. I prezzi praticati al pubblico non devono subire rincari; la logica di aumentare i prezzi per andare ad arginare le perdite non è una buona strategia. La contrazione dei prezzi precedenti all'emergenza Covid-19 sarà un danno per tutti quanti. E' necessario inoltre contenere i costi dei servizi di sanificazione per evitare speculazioni a danno degli esercenti, e in tal senso il Codacons apre la strada a convenzioni con le ditte del settore che praticano prezzi calmierati, e che potranno essere inserite in un apposito elenco pubblicato sul sito dell'associazione". La stessa associazione dei consumatori ha registrato un incremento del listino prezzi degli ingrossi e porta ad esempio due prodotti alimentari: broccoli e finocchi, che hanno subito un rincaro dell'80% rispetto alla situazione pre-emergenza coronavirus.
La Fase 2 dunque potrebbe essere caratterizzata, oltre che dalla riapertura di moltissime attività anche da un caro prezzi che graverà inevitabilmente sulle tasche del fruitore: ovvero il consumatore che si accingerà a sfruttare questa nuova fase proprio per andare a comprare beni e servizi preclusi durante la Fase 1.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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