Generali, ecco i paletti della Consob

L'Authority raccomanda alcune correzioni. Ma Caltagirone vuole le sue risposte

Generali, ecco i paletti della Consob

La Consob dà il via libera alla presentazione della lista del cda da parte del board in uscita di Generali, nonostante i punti interrogativi sollevati da Francesco Gaetano Caltagirone (che possiede l'8,04% del Leone) siano ancora in attesa di risposta, e avvisa: il «richiamo di attenzione» non ha valore normativo e non impone obblighi né raccomandazioni. Per quanto la dottrina ritenga la lista del cda «ammissibile», le considerazioni di Consob, in attesa di una regolamentazione, «prescindono da ogni valutazione sulla legittimità della facoltà prevista in via statutaria». Il monito, quindi, «intende richiamare l'attenzione delle società quotate e dei loro azionisti su alcune misure di trasparenza e condotta». A Trieste esprimono soddisfazione in merito all'esito della consultazione, a cui hanno partecipato 15 soggetti in seguito alla pubblicazione, a inizio dicembre, di una prima versione del documento. Anche l'Ania ha ribadito che «le conclusioni di Consob appaiono condivisibili».

Il gioco è tutt'altro che chiuso a giudizio dei pattisti - Caltagirone, Leonardo Del Vecchio e Fondazione Crt al 16,2% - che contestano la scelta della lista del cda ritenendola espressione della sola Mediobanca (12,8% del capitale e al 17,2% dei diritti di voto) e rilevano come il documento non entri nello specifico dei quesiti posti. Insomma, l'atmosfera è bollente in vista dell'assemblea del 29 aprile.

Consob, rispetto a dicembre, ha introdotto l'invito a delineare i diversi possibili scenari di composizione del board e chiarendo alcuni punti sul ruolo del presidente e lead indipendent director nel comitato nomine «come coordinatore dell'intero processo» e sul collegamento tra liste per arginare i rischi di autoreferenzialità, autoperpetuazione e scarsa trasparenza. Fari accesi soprattutto sul «rischio di collegamento sussistente in caso di contemporanea presentazione delle liste da parte del cda e da parte di singoli soci che siano presenti nel medesimo consiglio in carica e partecipino al processo di formazione della lista del board». In quest'ultimo caso, a giudizio di Consob, appare «critica la partecipazione alle fasi di specifica individuazione di candidati da includere nella lista del cda». Per questo l'autorità ritiene «importante» che «i soci che presentano una lista dichiarino l'assenza di rapporti di collegamento con la lista del cda». Il punto è stato sollevato da Assogestioni che esprime due consiglieri in cda (di cui Roberto Perotti nel comitato nomine). L'associazione che rappresenta gli investitori istituzionali (al 40% del capitale) chiedeva che «un amministratore indipendente dall'emittente e dai soci che ne avevano presentato la candidatura (come accade per gli eletti nelle liste presentate dagli investitori istituzionali), non possa configurare un rapporto di collegamento rilevante con la lista del board uscente». Una conferma che non pare essere arrivata.

Ieri Trieste ha ricevuto l'ok dell'Antitrust indiano all'aumento della sua quota in Future Generali India

Life Insurance (dal 49 al 71%). L'ingresso nel mercato indiano risale all'era di Sergio Balbinot, candidato secondo i rumor a guidare la lista dei pattisti in ticket con Patrizia Grieco contro l'attuale ad Philippe Donnet.

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