Grecia, oggi l'Eurogruppo decisivo. Merkel: "Lettera Atene non basta"

Germania sulle barricate. Anche Weidmann all'attacco: "La lettera è completamente vaga". Renzi media: in ballo ci sono i 40 miliardi circa di esposizione italiana

Grecia, oggi l'Eurogruppo decisivo. Merkel: "Lettera Atene non basta"

Un testo di compromesso è sul tavolo dei ministri delle finanze dell’Eurozona riuniti per un Eurogruppo straordinario: in ballo ci sarebbe un'estensione di quattro mesi del programma di aiuti, a patto che Atene entro lunedì invii una lista con le misure concrete previste per rientrare nei parametri concordati con la comunità internazionale.

La Grecia mette sul tavolo le carte e prova ad andare incontro alle richieste europee: chiede l’estensione degli aiuti, come voleva Bruxelles, ma rifiuta il memorandum, che per Berlino è invece imprescindibile, unica garanzia di rispetto degli impegni. Se quindi per la Germania non è ancora abbastanza, la Commissione Ue vede un compromesso possibile. Il testo è ora al vaglio dei ministri delle Finanze e potrebbe rappresentare la base di un accordo, "anche se alcuni dettagli potrebbero dover essere chiariti successivamente".

"Quello che nella sostanza è stato formulato nella lettera di Atene non è sufficiente, e su questo il governo tedesco è unito". Le parole della portavoce di Angela Merkel, Christiane Wirtz, la dicono lunga sul clima che si respira a Berlino. Da ieri la Germania non perde occasione per prendere le distanze dalle mosse di Alexis Tsipras. Anche il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, ha detto che "la lettere è completamente vaga". D'altra parte il clima da resa dei conti è ben descritto anche dalle telefonate che si susseguono da ore. Tsipras ha chiamato la cancelliera tedesca. I due avrebbero parlato attraverso i traduttori per essere più chiari possibile. Il premier Matteo Renzi ha sentito il collega greco e il presidente della Commissione Jean Claude Juncker, e dopo la telefonata ha cambiato il programma del Consiglio dei ministri di oggi spedendo il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, avrebbe dovuto fermarsi a Roma per discutere la delega fiscale, a Bruxelles per partecipare al delicato negoziato. In gioco ci sono sempre i 40 miliardi circa di esposizione italiana in Grecia.

Secondo fonti vicine al dossier sentite dalla Bild, il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis avrebbe "riformulato" il testo concordato fra Tsipras, Juncker e Dijsselbloem. Nel nuovo documento mancherebbe la garanzia sulle condizioni concordate dal governo precedente. Il premier greco avrebbe liquidato il pasticcio come "errore amministrativo". Ma, secondo fonti europee, i greci stanno giocando con le parole per rottamare il memorandum. Di certo non è il testo chiaro e semplice con cui l’Eurogruppo voleva vedere la richiesta di estensione dell’attuale piano, alle stesse condizioni.

È piuttosto "un cavallo di Troia" come lo definiscono fonti tedesche dell’Euro Working Group (la riunione che prepara l’Eurogruppo) perché suona come una richiesta di estensione degli accordi ma in realtà nasconde la possibilità di smarcarsi dagli impegni connessi. Ovvero dall’odiato memorandum. Per la Commissione è comunque un passo avanti che "spiana la strada ad un compromesso ragionevole", anche se c’è ancora molta strada da fare.

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