Intesa, dividendo doppio e buy back

Messina: "Con 6,1 miliardi di utile i migliori 9 mesi di sempre". Isybank avrà 1 milione di clienti

Intesa, dividendo  doppio e buy back
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«I migliori nove mesi di sempre». Il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, è molto soddisfatto della trimestrale della sua banca, che finora ha messo da parta 6,1 miliardi di profitti e punta ad avere un risultato superiore ai 7,5 miliardi entro la fine dell'esercizio che vorrebbe dire raggiungere il miglior utile netto da quando esiste la banca. Quest'ultima si tratta di una revisione al rialzo degli obiettivi, già ritoccati al rialzo a luglio con una previsione «superiore a 7 miliardi».

Lo spaccato di questi nove mesi è stato spinto dalla «crescita dei ricavi da interessi», ha spiegato Messina, che «ha reso possibile un deciso aumento della redditività, di conseguenza i dividendi maturati sono pari a 4,3 miliardi di euro, dei quali 2,6 miliardi saranno pagati il 22 novembre».

La fine dei rialzi dei tassi d'interesse e il rallentamento dell'economia potrebbero far pensare che la bolla d'oro delle banche sia agli sgoccioli. Non lo pensa però Intesa Sanpaolo, che per il 2024 e il 2025 prevede un utile superiore a quello da record di quest'anno.

Come si accennava, ci sono buone nuove anche per gli azionisti. Il consiglio di amministrazione, infatti, ha deliberato la distribuzione di 14,40 centesimi di euro per azione come acconto dividendi a valere sui risultati del 2023. Un valore raddoppiato rispetto all'anno scorso, quando i soci si trovarono un bonifico da 7,3 centesimi per azione. Il rendimento del dividendo è del 5,7%: la «nostra banca - prosegue Messina - risulta la prima in Europa quanto a dividend yield». L'istituto si troverà ad avere capitale in eccesso, con il ceo che pensa di distribuirlo attraverso buy back con eventuali ulteriori distribuzioni ai soci che «saranno valutate anno per anno». A godere della bonaccia sui conti saranno anche i dipendenti: «In una situazione caratterizzata da un forte aumento del costo della vita», confermiamo «l'aumento richiesto di 435 euro mensili per il 2024» che sarà anticipato «entro la fine del 2023» procedendo anche «al ripristino della base piena di calcolo del Tfr». Un rialzo che va incontro alle richieste dei sindacati dei bancari, in trattativa con l'Abi per il rinnovo del contratto.

Intanto, è pienamente operativa Isybank, la banca digitale del gruppo, con i clienti passati da Intesa Sanpaolo a Isybank a quota 300mila. La nuova creatura, al centro di un'istruttoria Antitrust, sta andando bene: «Abbiamo 50mila nuovi clienti che arrivano da altre banche», sottolinea Messina, «siamo fiduciosi di poter superare un milione di nuovi clienti nel periodo target, ma ciò che per noi è fondamentale è arrivare ad avere circa 5 milioni di clienti entro la fine del Piano».

Intesa, che ha guadagnato l'1,5% in Borsa e ora è la terza per capitalizzazione in Eurozona, ha incassato la promozione degli analisti: l'«utile netto di 1,9 miliardi» nel terzo trimestre è «il 10% in più rispetto alle nostre stime» dicono da Deutsche Bank.

Per Jp Morgan si tratta di un «solido terzo trimestre guidato dal margine d'interesse e con una maggiore distribuzione in arrivo». Il punto saliente è «l'aggiornamento della guidance per l'intero anno. Prevediamo una sovraperformance del titolo», evidenzia invece Bank Of America.

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