"In Italia un posto di lavoro su due è a rischio automazione, cioè potrebbe essere sostituito dai robot e per un posto su sei si tratta quasi di una certezza". Questo, riporta il Sole 24 ore, è lo scenario di uno studio Ocse che analizza l'evoluzione del lavoro nei Paesi industrializzati. Ad alto rischio di automazione in Italia sono il 15% dei posti, ovvero occupazioni che hanno un rischio di sostituzione pari al 70%, mentre il 35,5% ha un rischio significativo, ovvero tra il 50% e il 70% di probabilità La situazione però varia molto da regione a regione e tra i diversi settori.
Quelle meno a rischio sono le regioni con un maggior numero di lavoratori con un'istruzione universitaria, elevato numero di posti nel settore dei servizi e una maggiore urbanizzazione. Le regioni con bassa produttività e alto numero di disoccupati sono quelle più soggette all'automazione insieme alle regioni con economie rurali, a causa della minor quota di posti di lavoro nei servizi.
La regione che si colloca all'ultimo posto per il rischio automazione è il Lazio con una percentuale del 13,6% dei posti ad alto rischio, mentre le Marche si posizionano al primo posto con il 15,6%.
Da considerare sono inoltre le differenze settoriali.
Secondo le stime infatti, il Veneto è maggiormente a rischio rispetto ad esempio alla Sardegna perchè ha il più alto numero di occupati nei cinque lavori a rischio più elevato: assistente alla preparazione alimentare, autista, lavoratore nelle costruzioni, operatore di macchina, netturbino.
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