Mfe-Mediaforeurope chiude il primo trimestre in utile e, a fronte di ricavi in crescita, conferma gli obiettivi dell'anno in corso. Pur non risentendo direttamente della crisi geopolitica innescata dalla guerra in Ucraina, la super-Mediaset pensata dall'ad Pier Silvio Berlusconi per dare vita a un nuovo polo televisivo dal respiro europeo sconta però l'effetto delle spese sostenute nel periodo, a partire dalla Coppa Italia; a cui si aggiungono i costi del Covid.
Così anche se la pubblicità cresce e consente di confermare per il 2022 risultati e flusso di cassa positivi, e il cfo Marco Giordani può augurarsi un dividendo anche per il prossimo anno, nel breve gli utili si contraggono a 2,7 milioni. Positiva comunque la reazione della Borsa dove le azioni, dopo una iniziale flessione, hanno chiuso in marcato rialzo: Mfe B ha guadagnato il 5,09% a 0,78 euro e Mfe A il 5,79% a 0,52 euro.
La raccolta pubblicitaria di Mfe in Italia, dopo un +2% nel primo trimestre, «ha mantenuto un trend positivo anche nei primi quattro mesi dell'anno, supportata dall'ottimo andamento dell'audience complessiva del periodo e dal forte valore della proposta multimediale del gruppo» si legge nella nota del Biscione. E soprattutto «per il momento, non sono si sono registrati da parte degli inserzionisti richieste di cancellazione nelle campagne già pianificate».
Sul fronte delle strategie e del progetto di una casa europea per la tv commerciale l'ipotesi di un'integrazione con Prosieben, di cui Mfe detiene circa il 25%, «non è sul tavolo», ha precisato Giordani rispondendo alle domande degli analisti. Il gruppo tedesco - ha ricordato il manager di Mfe - «ha un piano che si basa sull'indipendenza e noi siamo contenti se portano a termine il loro piano». «Ogni discussione (sul tema) è solo teorica. In generale - ha aggiunto - credo il consolidamento sia affrontato in modo diverso, per noi non è un tema di sinergie sui costi ma di ricavi». È ancora valido, invece, il progetto di integrazione con la controllata Mediaset Espana, per il quale il gruppo è in attesa delle autorizzazioni.
Tornando al trimestre di Mfe, i ricavi netti sono cresciuti del 3% a 654,3 milioni e il risultato operativo è positivo per 15,3 milioni. Come detto l'utile netto si è attestato a 2,7 milioni rispetto ai 52,5 milioni del pari periodo 2021. I costi operativi infatti (costi del personale, costi per acquisti, servizi e altri oneri, ammortamenti e svalutazioni di diritti e di altre immobilizzazioni) sono cresciuti del 12,8% a 639 milioni. Ma la generazione di cassa caratteristica (free cash flow) risulta positiva e si attesta a 222,4 milioni, in netta crescita rispetto ai 177,5 milioni dei primi tre mesi dello scorso anno. E questo lascia immaginare gli analisti che il ritorno al dividendo sarà stabile.
«La remunerazione è uno dei nostri obiettivi chiave, certo guardiamo al
bilanciamento della solidità patrimoniale» ha detto Giordani ma se Mediaforeurope manterrà un rapporto di uno tra ebitda e debito «ci sarà spazio per distribuire dividendi non solo quest'anno ma anche negli anni futuri».
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