Aumentano in modo esponenziale i ricorsi al tax credit per la musica, ossia il credito d'imposta fino a 75mila euro previsto per quelle imprese del settore dello spettacolo e della musica con spese fino a 250mila euro: così alcuni famosi personaggi ottengono agevolazioni dal Fisco.
Per capire di cosa stiamo parlando basta dare un'occhiata ai numeri. Nel 2021, come riporta il Sole24ore, venne concesso un totale di 2,59 milioni di credito fiscale per la copertura di 94 album di case discografiche indipendenti e 25 di major. Una crescita considerevole se si pensa che nel 2020 la cifra era di 176mila euro.
Cosa è cambiato? Il fatto che adesso tutti possono usufruire del tax credit per la musica, quando fino a due anni prima questo era previsto solo per le opere prime, seconde e terze. Adesso, invece, anche celebrità come Zucchero, o Vasco Rossi possono presentare richiesta.
Si tratta di una bella occazione. Il tax credit, infatti, permette a chi produce musica di ottenere uno sconto a livello fiscale pari al 30% delle spese sostenute per un massimo di 75mila euro a opera e di 800mila euro ad azienda in tre anni. Il Dl aiuti, fra l'altro, ha alzato la cifra massima di credito triennale a 1,2 milioni.
Enzo Mazza, ceo di Fimi, si dichiara soddisfatto. E al nuovo esecutivo chiede "un tax credit per l'internazionalizzazione". Che la misura funzioni non ci sono dubbi. Dal 2015 al 2021 sono state agevolate ben 298 opere musicali, dato che si traduce in 4,27 milioni di aiuti fiscali concessi.
Il Sole24ore ha potuto consultare i costi di produzione di un album prendendo visione degli archivi del ministero della Cultura. La spesa non è uguale per tutti. Ma i dischi top della Universal Music Italia, ad esempio, riportano la cifra arrotondata a 250mila euro, costo da cui scatta l'agevolazione massima di 75mila euro. Fra i vari nomi, troviamo Taxi Driver di Rkomi, Blu celeste di Blanco, Noi, loro, gli altri di Marracash e Ghettolimpo di Mahmood.
Non mancano neppure Vasco Rossi con Siamo qui e Zucchero, con Discover. Tutte queste opere sono quotate 250mila euro.
Quando ci si sposta sulla Sony Music Italy l'attenzione cade sui Måneskin. Il loro album, Teatro d'ira Vol. 1, è costato 252.179 euro. E non è neppure il disco che è costato di più.
Si sale con Fedez, con Disumano. Si parla di un investimento pari a 282.040 euro.L'album che è costato di più fra tutti, però, è Malifesto di Malika Ayane, recentemente passata a Warner Music: 384.522 euro.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.