Orcel: "Aumenti salariali da discutere dentro l'Abi"

L'ad di Unicredit replica a Intesa, puntando sulla centralità del contratto nazionale

Orcel: "Aumenti salariali da discutere dentro l'Abi"
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Il livello delle retribuzioni nel settore bancario e il ruolo della rappresentanza datoriale sono stati temi centrali del 22simo congresso della Fabi in corso a Roma. Ieri l'ad di Unicredit, Andrea Orcel (retribuzione fissa aumentata dall'ultima assemblea da 2,5 a 3,25 milioni di euro) ha sottolineato che il Casl, il comitato Abi per le relazioni industriali - presieduto da Ilaria Dalla Riva di Piazza Gae Aulenti -, è la «sede per gestire tutte le negoziazioni», a partire dai 435 euro mensili di aumento richiesti dai sindacati. Orcel ha poi ricordato che il suo gruppo è «dal 2021 la banca in Italia che paga meglio, ha aumentato i premi di produttività e i bonus» e «abbiamo speso più di 100 milioni di euro per dare un bonus inflazione ai colleghi delle fasce più basse» e investito sulle filiali con assunzioni. Il Ceo ha poi invitato le controparti a valutare «a tutto tondo» il salario offerto da Piazza Gae Aulenti anche sul fronte del welfare e della formazione.

Una dichiarazione programmatica opposta a quella del Ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina (retribuzione fissa di 2,6 milioni ferma dal 2016), che lunedì scorso nel corso del congresso Fabi aveva affermato che «in una fase in cui c'è un incremento della redditività significativa, non è in nessun modo accettabile non concedere aumenti consistenti ai lavoratori in banca». Una mossa «politica» considerato che Ca' de Sass non è solo il principale employer bancario italiano con i suoi 70mila dipendenti ma è ormai il numero uno del settore privato in tutta Italia. Va ricordato, però, che Intesa è uscita dal Casl (pur partecipandovi come associata Abi) e, salvo variazioni, negozierà per conto proprio il rinnovo contrattuale.

Un rischio di frammentazione evidenziato due giorni fa dal segretario Fabi, Lando Maria Sileoni, che (al di là della disponibilità e dell'abitudine dei sindacati a trattare su più tavoli) aveva invitato l'Abi ad adoperarsi per la rentrée di Intesa. «Un dovere morale», aveva replicato il presidente Abi, Antonio Patuelli che ieri ha ricevuto un forte appoggio formale proprio da Orcel. Poi, ovviamente, starà al settore bancario e al sindacato nel suo complesso (incluse First Cisl, Uilca, Fisac-Cgil e Ugl Credito) valutare se ripercorrere lo stesso sentiero di Stellantis e Federmeccanica.

«Credo nel Casl, la contrattazione nazionale è fondamentale», ha specificato l'ad di Banca del Piemonte e componente dell'esecutivo Abi, Camillo Venesio. Il presidente di Federcasse, Augusto Dell'Erba, ha invece ribadito la specificità del credito cooperativo. Banche e rappresentanza restano, comunque, due concetti in evoluzione.

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