Oro e alimentare “salvano” i distretti

Export stabile nel primo trimestre con l'exploit degli orafi

Oro e alimentare “salvano” i distretti
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L'oreficeria di Arezzo salva i distretti industriali zavorrati nel 2024 da lusso e Germania. Dopo un 2022 da incorniciare e un 2023 stabile, il rallentamento degli scambi mondiali ha pesato sui primi mesi del 2024, anche se c'è ottimismo sulla seconda parte dell'anno.

Secondo il Monitor Distretti elaborato dalla direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo (guidata da Gregorio De Felice), nel primo trimestre del 2024 l'export complessivo delle realtà distrettuali nazionali ha mostrato una riduzione dell'1,1%, ma il bilancio avrebbe potuto essere peggiore senza la forte domanda di oro arrivata ad Arezzo dalla Turchia per contrastare la perdita di potere d'acquisto causata dall'elevata inflazione che ha colpito il Paese.

A livello settoriale l'industria agro-alimentare ha continuato a crescere (+6,6%). Gli altri settori hanno chiuso il trimestre in calo. La meccanica ha contenuto le perdite (-3,7%), mentre la metallurgia ha subito una riduzione dei flussi di export (-19,2%).

I livelli esportati nel primo trimestre sono comunque rimasti su valori storicamente elevati. Solo i beni intermedi della moda, infatti, sono scesi del 10% dai primi tre mesi del 2019. Il settore più brillante è quello agro-alimentare che ha esportato il 50% in più di inizio 2019. Per metallurgia, beni di consumo della moda, altri intermedi ed elettrodomestici il progresso è stato del 20% circa; seguono meccanica (+17,5%), mobili (+15,2%), prodotti metallici (+11,5%), costruzioni (+10,5%).

Sul podio salgono, oltre all'oreficeria di Arezzo, gli altri due poli orafi italiani (Vicenza e Valenza), l'abbigliamento di Empoli e la maglieria e l'abbigliamento di Perugia; i distretti dell'olio toscano e dei dolci di Alba e Cuneo; la meccanica strumentale di Milano e Monza e Brianza; la nautica di Viareggio e la camperistica della Val d'Elsa. Tra i distretti che hanno risentito maggiormente del peggioramento delle condizioni di domanda vi sono realtà del sistema moda (pelletteria e calzature di Firenze). Male anche i flussi di export di metalli di Brescia, che, oltre ad aver risentito del rallentamento del mercato tedesco, sono stati condizionati dal calo dei prezzi alla produzione.

Il confronto con il pre-Covid evidenzia una forte crescita: +19,6% l'export

distrettuale, pari a 25 miliardi. Anche per questo, il Monitor sostiene una possibile ripresa nella seconda parte del 2024, anche se con un certo grado di incertezza legato alla evoluzione della situazione geopolitica mondiale.

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