Scatta il bonus per i pagamenti con carta: ecco come funziona

Firmato il provvedimento che regolamenta il credito d'imposta da 160 euro sull'installazione del POS

Scatta il bonus per i pagamenti con carta: ecco come funziona

Tutto pronto per favorire l’incremento dei pagamenti con moneta elettronica degli italiani. Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha firmato nelle scorse ore il provvedimento che regolamenta le modalità di collegamento tra i POS – gli strumenti che consentono di incassare denaro attraverso carte di credito, carte di debito e Bancomat – e i registratori di cassa che memorizzano i corrispettivi incassati dagli esercenti nel corso della giornata. L’adozione dell’atto si è resa necessaria alla luce delle modifiche apportate dal decreto “Sostegni-bis” in sede di conversione nella legge n. 106/2021 al decreto-legge n. 124/2019, articolato collegato alla legge di bilancio 2020. L’articolo 11-bis del Dl n. 73/2021, infatti, è intervenuto con una doppia modifica; inserendo per il credito d’imposta sulle commissioni bancarie, un nuovo comma 1-ter nell’articolo 22 e aggiungendo il nuovo articolo 22-bis relativo al bonus per l'acquisto, il noleggio o l'utilizzo di sistemi di pagamento elettronico e per il collegamento con i registratori telematici.

Commercianti, artigiani e professionisti che instralleranno un POS presso la propria attività o il proprio studio avranno diritto al riconoscimento di un credito d’imposta per un massimo di 160 euro. Si potrà usufruire del credito sia in caso di acquisto dello strumento che in caso di noleggio: la finestra temporale da prendere come riferimento sarà quella compresa tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022. Via anche al credito d’imposta connesso ai pagamenti elettronici. Il provvedimento delle Entrate riconosce l’aumento disposto dalla normativa recentemente approvata dal Parlamento: “Un aumento al cento per cento del credito d’imposta riconosciuto agli esercenti attività di impresa, arte o professione, che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizi nei confronti di consumatori finali e che adottino strumenti di pagamento elettronico”.

Imprenditori e professionisti possono partire senza attendere ulteriori specifiche tecniche in materia di funzionamento e collegamento tra i device utilizzati per incassare i pagamenti.

Ruffini ha espressamente richiamato le regole già adottate in precedenza dall’Agenzia: “Si dà attuazione alla predetta disposizione richiamando le regole tecniche già declinate nelle specifiche tecniche allegate al provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 28 ottobre 2016 e successive modificazioni”. Chi lo desidera potrà quindi ricorrere alla moneta elettronica e portarsi subito a casa un piccolo vantaggio tributario.

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