Nel bel mezzo dell'emergenza Covid-19 il sonno degli italiani è tormentato da un incubo: l'improvviso avvento di un'imposta patrimoniale. La paura diffusa tra i risparmiatori è che il governo possa colpire i loro conti e libretti bancari, prelevando su di essi una percentuale di denari.
Un timore del genere non è certo infondato, visto e considerando che lo Stato ha messo sul tavolo provvedimenti per frenare la diffusione del nuovo coronavirus ma anche misure per aiutare persone e imprese. In uno scenario del genere il debito pubblico italiano sfonderà il tetto del 150% del pil.
Insomma, per far tornare i conti pubblici sotto il livello di guardia è possibile che il governo opti per la patrimoniale; d'altronde gli esempi non mancano, a cominciare dal prelievo dello 0,6% deciso da Giuliano Amato nel 1992. Come sottolinea Il Fatto Quotidiano, gli italiani che hanno depositato i soldi sui conti correnti si stanno ingegnando per mettere al riparo il loro tesoretto dalla possibile mannaia statale. Dalle polizza vita ai depositi vincolati, passando per gli assegni circolari: ecco le varie opzioni sul tavolo.
Assegni circolari
C'è chi ha scelto la strada degli assegni circolari; queste persone hanno cioè spostato i loro soldi dal conto ad assegni circolari non trasferibili, da conservare in luoghi sicuri. Il problema è che un'imposta ''alla Amato'' potrebbe applicarsi anche sugli assegni emessi ma non ancora incassati. Ipotesi dunque sconsigliata.
Oro
Una pista più interessante è quella che porta dritta all'oro. Certo, le sue quotazioni vanno incontro a continui saliscendi. Ma è pur vero che il costo d'investimento, ovvero la rimessa per aver comprato e poi rivenduto l'oro, oscilla intorno al 10% per monete o piccoli lingotti. Una percentuale di tutto rispetto.
Contanti
L'alternativa ancora migliore, che permette di evitare anche un costo del genere, è quella che porta ai contanti. Detto in altre parole, conviene prelevare la moneta sonante dal conto e metterla in apposite cassette di sicurezza o in altro posto sicuro. Va da sé che conservare banconote proteggerebbe i contribuenti dal possibile crac dello Stato italiano.
Certo, la soluzione dei contanti non permette di evitare una patrimoniale. Dipende da cosa deciderà – se mai dovesse farlo – l'esecutivo.
Ad esempio in Germania, nel 1952, la patrimoniale decisa dal governo tedesco prese come riferimento quanto posseduto dai contribuenti prima a una data anteriore (nel caso specifico al 21 giugno 1948), vanificando prelievi e intestazioni fittizie disposte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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