Sono in tutto 185 gli articoli contenuti nel testo della prossima legge di Bilancio: tra i temi presi in esame la spinosa questione delle pensioni, la riduzione del cuneo fiscale, la gestione del reddito di cittadinanza e le misure di sostegno per imprese e famiglia. In giornata è arrivato anche il via libera da parte del Consiglio dei ministri: si tratta di una manovra dal valore complessivo di 30 miliardi (23,4 in deficit).
Pensioni
Solo per il 2022 si potrà andare in pensione con "Quota 102", ovvero con 64 anni di età e 38 di contributi: resta in piedi la possibilità di tornare sul problema della flessibilità in uscita a partire dalla prossima manovra. Dovrebbe essere dedicato a tale riforma un fondo da 500 milioni, quindi, con lo scopo di ridurre l'impatto dello "scalone" relativo al superamento di "Quota 100". La Lega insiste sulla validità della soluzione di una "Quota 104" per il 2023, che sarebbe da ribattezzare "Quota 41", visto che prevederebbe come condizioni per il pensionamento 41 anni di contributi fissi ed almeno 63 anni di età anagrafica.
Prorogate sia Ape social che Opzione donna. Nello specifico, per l'Ape social, oltre che l'ampilamento del numero dei lavori gravosi, sono previsti stanziamenti pari a 141,4 milioni per il 2022, 275 milioni per il 2023, 247,6 milioni per il 2024. Relativamente a Opzione donna, invece, nel documento riportato da LaPresse si specifica che il trattamento pensionistico "è altresì riconosciuto nei confronti delle lavoratrici che entro il 31 dicembre 2021 hanno maturato un'anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un'età pari o superiore a 60 anni per le lavoratrici dipendenti e a 61 anni per le lavoratrici autonome".
La novità è l'introduzione di un fondo da 200 milioni di euro annuali per tre anni, creato con l'obiettivo di "favorire l'uscita anticipata dal lavoro, su base convenzionale, dei lavoratori dipendenti di piccole e medie imprese in crisi, che abbiano raggiunto un'età anagrafica di almeno 62 anni".
Reddito di cittadinanza
Stretta sulla manovra grillina, per la quale si prevede che i beneficiari del contributo, per non perdere i propri benefici, siano costretti ad accettare almeno una di due offerte di lavoro congrue loro proposte (non più tre). Per la prosecuzione del Rdc verranno stanziati circa 8,8 milioni di euro: 1.065,3 milioni di euro per l'anno 2022, 1.064,9 milioni di euro per l'anno 2023, 1.064,4 milioni di euro per l'anno 2024, 1.063,5 milioni di euro annui per l'anno 2025, 1.062,8 milioni di euro per l'anno 2026, 1.062,3 milioni di euro per l'anno 2027, 1.061,5 milioni di euro per l'anno 2028, 1.061,7 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2029.
Sempre a proposito di reddito di cittadinanza, la manovra studiata stabilisce altresì che che"nell'ambito dei progetti utili alla collettività, i Comuni sono tenuti ad impiegare almeno un terzo dei percettori di RdC residenti". Lo svolgimento di queste attività da parte dei beneficiari sarà a titolo gratuito e comunque non ritenuto assimilabile ad una prestazione di lavoro subordinato o parasubordinato. Ciò significa, quindi, che la prestazione fornita debba comportare "l'instaurazione di un rapporto di pubblico impiego con le amministrazioni pubbliche".
"A decorrere dal 1° gennaio 2022", puntualizza ancora il documento in esame, il beneficio economico mensile del Rdc "è ridotto di una somma pari a 5 euro per ciascun mese a partire dal sesto mese di percezione del beneficio".
Quanto al cashback tanto caro all'ex premier Giuseppe Conte, confermata la sua cancellazione nel 2022, cosa che permetterà di avere a disposizione altri 1,5 miliardi che convergeranno nel lavoro.
Pressione fiscale e parità di genere
"Al fine di ridurre la pressione fiscale sui fattori produttivi, con appositi provvedimenti normativi", indica il testo, vengono stanziati 8 miliardi a partire dal prossimo anno per ridurre "il cuneo fiscale sul lavoro e le aliquote marginali effettive, da realizzarsi attraverso la riduzione di una o più aliquote" ed "una revisione organica del sistema delle detrazioni per redditi da lavoro dipendente e del trattamento integrativo", oltre che con la riduzione "dell'aliquota dell'imposta regionale sulle attività produttive".
Nel 2022 verrà sperimentato inoltre "nella misura del cinquanta per cento l'esonero per un anno del versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri dipendenti del settore privato a decorrere dal rientro nel posto di lavoro dopo la fruizione del congedo obbligatorio di maternità e per un periodo massimo di un anno a decorrere dalla data del predetto rientro. Resta ferma l'aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche".
Per quanto riguarda le donne, inoltre, verrà attuato un piano per la parità di genere, con lo scopo di"individuare buone pratiche per combattere gli stereotipi di genere, colmare il divario di genere nel mercato del lavoro, raggiungere la parità nella partecipazione ai diversi settori economici, affrontare il problema del divario retributivo e pensionistico e colmare il divario e conseguire l'equilibrio di genere nel processo decisionale". Il piano, anch'esso inserito nel documento, prevede altresì l'istituzione di una cabina di regia interistituzionale e un Osservatorio nazionale per la definizione di politiche per la parità di genere. Previsti inoltre 10 giorni di congedo obbligatorio per i neopapà, con fondi aggiuntivi per scuole d'infanzia e asili nido.
Superbonus 110%
Per tutti quegli interventi effettuati su villette unifamiliari che fungono da residenza di persone"che hanno un valore dell'indicatore della situazione economica equivalente non superiore a 25mila euro annui, la detrazione del 110 per cento spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022". La detrazione fiscale del superbonus al 110% è quindi prorogata fino al 31 dicembre 2023, però poi si riduce fino ad arrivare al 65% nel 2025. La detrazione, spiega il testo, "spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025, nella misura del 110 per cento per quelle sostenute entro il 31 dicembre 2023, del 70 per cento per quelle sostenute nell'anno 2024 e del 65 per cento per quelle sostenute nell'anno 2025".
Giovani
In arrivo dal 2022 la Carta elettronica per 18 enni con Isee inferiore a 25mila euro annui per le spese culturali. La carta potrà essere usata per l'acquisto di biglietti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche e spettacoli dal vivo, libri, abbonamenti a quotidiani, periodici (anche in formato digitale), musica registrata, prodotti dell'editoria audiovisiva, titoli di accesso a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali nonchè per sostenere i costi dei corsi di musica, di teatro o di lingua straniera: il tetto di spesa è di 230 milioni di euro annui dal 2022.
Sconti per i giovani anche sugli affitti. Per quelli di età compresa tra 20 e 30 anni con reddito inferiore a 15.493,71 euro "che stipulano un contratto di locazione ai sensi della legge 9 dicembre 1998, n. 431, per l'intera unità immobiliare o porzione di essa da destinare a propria abitazione principale, sempre che la stessa sia diversa dall'abitazione principale dei genitori o di coloro cui sono affidati dagli organi competenti ai sensi di legge, spetta, per i primi quattro anni, una detrazione dall'imposta lorda pari al 20 per cento dell'ammontare del canone di locazione entro il limite massimo di euro 2.400 di detrazione".
Rincari bollette e tasse/ammortizzatori sociali
"Al fine di contenere gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale nel primo trimestre 2022", si legge nella bozza, "l'Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente provvede a ridurre le aliquote relative agli oneri generali di sistema fino a concorrenza dell'importo di 2.000 milioni di euro che a tal fine sono trasferiti alla Cassa per i servizi energetici e ambientali entro il 15 febbraio 2022".
In arrivo anche il Fondo per la transizione industriale: si tratta di uno stanziamento di 150 milioni di euro che, a decorrere dal 2022, dovrebbe consentire di adeguare il sistema produttivo nazionale alle politiche europee in materia di lotta ai cambiamenti climatici.
Stando al documento in esame, inoltre, la questione relativa alle contestatissime sugar tax e plastic tax è stata solo rimandata di un anno: entrambe entreranno in vigore dal 2023.
Quanto alla riforma degli ammortizzatori sociali, sono stati previsti 4,6 miliardi di euro. Garantita l'integrazione salariale anche a quelle aziende con un numero di dipendenti inferiore a 5, mentre sarà ampliata la platea Naspi. Per coloro che decideranno di assumere a tempo indeterminato lavoratori in cassa integrazione straordinaria, senza aver licenziato alcun dipendente nei 6 mesi precedenti, avrà diritto ad un bonus mensile per 12 mesi pari al 50% dell'assegno di Cigs previsto per il lavoratore.
Sanità e ambiente
Secondo quanto si evince dal documento, alla sanità spetteranno 4 miliardi aggiuntivi, di cui la metà sarà destinata all'acquisto di farmaci anti-Covid e vaccini. Gli altri 2 miliardi, invece, andranno a potenziare il fondo del sistema sanitario nazionale. 200 milioni serviranno invece al piano pandemia influenzale.
Quanto alla questione ambiente, particolarmente battuta in quest'ultimo periodo, è stato dedicato un fondo da 840 milioni per gli anni compresi nell'arco temporale 2022-2026. Denaro che sarà destinato a finanziare interventi a favore di soggetti privati e pubblici, come disposto dalla previsione del ministero della Transizione ecologica.
Banche e P.A.
Gli incentivi per le fusioni bancarie sono stati prorogati fino a giugno 2022. Come si legge nel documento, infatti, "la trasformazione in credito d'imposta avviene, per un quarto, alla data di efficacia giuridica delle operazioni di cui al comma 233 e, per i restanti tre quarti, al primo giorno dell'esercizio successivo a quello in corso alla data di efficacia giuridica delle operazioni di cui al comma 233 per un ammontare complessivo non superiore al minore importo tra 500 milioni di euro e il 2 per cento della somma delle attività dei soggetti partecipanti alla fusione o alla scissione senza considerare il soggetto che presenta le attività di importo maggiore, ovvero il 2 per cento della somma delle attività oggetto di conferimento".
Per la pubblica amministrazione, invece, sarà messo a punto un fondo per assumere personale a tempo indeterminato, per favorire le amministrazioni dello Stato, degli enti pubblici non economici nazionali e le agenzie. Si parla di una dotazione iniziale pari a 100 milioni di euro per l'anno 2022, 200 milioni di euro per l'anno 2023 e 250 milioni di euro a decorrere dall'anno 2024. A disposizione anche delle risorse per la formazione ed il salario accessorio, con tanto di fondo triennale per i rinnovi contrattuali.
Nel documento si è parlato anche dello stipendio dei sindaci.
Potrà essere incrementata l'indennità dei primi cittadini metropolitani o dei comuni ubicati nelle Regioni a statuto ordinario. Ciò potrà avvenire in modo graduale per gli anni 2022 e 2023, poi permanente dall'anno 2024, in base del trattamento economico complessivo dei governatori della Regione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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