Perché l'ombra della Fornero può stravolgere le pensioni

L'immobilismo del ministro Orlando sulle riforme spianerà la strada all'attuazione piena della riforma voluta da Monti

Perché l'ombra della Fornero può stravolgere le pensioni

Il governo per il momento tace. Il ministro del Welfare, Andrea Orlando ha affermato più volte che il tema previdenziale e la soluzione per superare Quota 100 non è una priorità. Eppure dietro le parole del ministro ci sono migliaia di italiani in attesa di un segnale per capire quale possa essere il loro futuro previdenziale. In questa emergenza Covid infatti ci si dimentica troppo spesso di tutti quei lavoratori che a fine anno, al 31 dicembre 2021, non potendo più accedere all'uscita anticipata dovranno fare i conti con la legge Fornero trovandosi davanti uno scalone da incubo lungo 5 anni per poter accedere alla pensione. L'esecutivo, ad ora, non ha ancora presentato un piano per tutelare i pensionandi da un eventuale allungamento del loro percorso lavorativo che sposterebbe l'uscita da 62 anni a 67. Di fatto la legge Fornero è da sempre in cima ai desideri dell'Europa che tra le raccomandazioni rivolte al nostro Paese in chiave Recovery Fund ha più volte ricordato la piena attuazione della riforma varata dal governo Monti. Ma questa riforma che tanti danni ha fatto (basti pensare agli esodati), potrebbe entrare nuovamente sul campo come unica via d'uscita per la pensione. E in questo caso milioni di pensionati dovranno fare i conti con i nuovi sistemi di calcolo per gli assegni che dal 2012 prevedono, grazie alla legge Fornero, un conteggio su baste contributiva e non più retributiva. Un sistema che va a colpire con maggiore efficacia tutti quei lavoratori che hanno un percorso professionale discontinuo.

Cosa cambia nei calcoli

Con la riforma Fornero infatti il metodo contributivo è di fatto diventato l'unico sistema per il calcolo del trattamento previdenziale. Questo metodo viene applicato per tutti gli anni di contribuzione che seguono l'1 gennaio del 2012. E il ricalcolo riguarda ad esempio tutti quei lavoratori che precedentemente avevano un calcolo col retributivo. E inevitabilmente l'assegno subirà delle penalizzazioni. Ma l'ombra della Fornero che è sempre più all'orizzonte del panorama previdenziale italiano potrebbe portare altre distorsioni. E a segnalare l'ultimo disastro frutto della riforma del governo Monti è stato, come ricorda ilTempo, il Civ, il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Inps. Di fatto secondo gli ultimi dati, sarebbero state le donne a pagare il prezzo più alto sull'altare della riforma.

Chi è stato penalizzato

Con un salto fra i 5 e i 3,4 anni, le lavoratrici, soprattutto quelle della classe 1952, hanno fatto molta più fatica per uscire dal lavoro. E in questo senso bisogna ricordare le ultime cifre dei trattamenti pensionistici liquidati ad esempio dal Fondo pensioni lavoratori dipendenti con più di 215 mila trattamenti in favore degli uomini e 206 mila per le donne.

Cifre che lasciano intendere come si sia rovesciata la partita con gli uomini che hanno trovato la strada più spianata verso la pensione soprattutto dopo la riforma Fornero. Insomma l'immobilismo del ministro Orlando sul fronte previdenziale potrebbe portare al centro della scena il sistema pensionistico che più di ogni altro ha prodotto sciagure nelle tasche di chi lavora.

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