Quantitative Easing e i rischi per l'Italia

I mercati italiani soffrono molto le turbolenze internazionali: ecco cosa può accadere quando terminerà l'uso del Qe

Quantitative Easing e i rischi per l'Italia

La Grecia dovrà affronatre nei prossimi mesi uno dei periodi più drammatici della sua storia. Il piano accettato da Atene è di certo un patto lacrime e sangue. Le riforme saranno durissime e di certo per il governo Tsipras non sarà una passeggiata. Ma la bomba greca che appare disinnescata in questo momento potrebbe riesplodere altrove nell'Ue. Anche in Italia. Il nostro Paese, da quando il Pd è al governo, non ha mai dato segnali puri di crescita e di ripartenza. I mercati continuano ad avere poca fiducia nell'Italia e le speculazioni del 2011 potrebbero tornare nuovamente ad aggredire l'Italia. Un dato va sottolineato: nei giorni in cui la Grecia era a un passo dall'uscita dall'euro, le borse ne hanno risentito. E soprattutto gli istituti di credito. Come ricorda MilanoFinanza, l'Italia in questo momento ha ossigeno per un anno. Ovvero fin quando resterà in azione il Quantitative Easing della Bce, fortemente voluto da Mario Draghi.

E appena arriva un vento di crisi internazionale, scatta il panico sui nostri mercati.I nostri istituti, a causa della crisi ellenica, in due sessioni hanno perso fino al 7% della loro capitalizzazione.Un vero e proprio crollo, che non ha escluso neppure Intesa Sanpaolo, quella che con oltre 15 miliardi di eccesso di capitale è considerata la banca più solida d'Europa. Insomma, basta una lieve crisi internazionale per allarmare i nostri mercati.

Una volta finito il Qe made in Draghi, se non sarà stato fatto un serio intervento sul debito, l'Italia potrebbe davvero trasformarsi una nuova Grecia, sostengono gli economisti. Insomma il nostro Paese dalla Grecia dovrebbe imparare la lezione e farla propria.

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