Record di rimborsi a famiglie e imprese

Il Fisco si velocizza: rispetto al passato gli accrediti arrivano più rapidamente

Record di rimborsi a famiglie e imprese
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È un record di quelli che fanno piacere a cittadini e imprese. Quest'anno il fisco ha messo mano velocemente al proprio portafoglio, e il risultato è che i rimborsi hanno superato complessivamente i 22,4 miliardi valore mai raggiunto. Lo scorso anno i rimborsi erano arrivati a 19,9 miliardi. Toccano un nuovo record anche i versamenti effettuati dall'Agenzia delle Entrate, cioè il meccanismo di rimborso che non passa per le compensazioni, ma sull'attività di pagamento effettivo da parte del fisco: questa procedura ha numericamente superato i 3,4 milioni di pagamenti, 55mila in più dello scorso anno.

La velocizzazione dei rimborsi è uno dei punti su cui il direttore generale dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha richiamato l'attenzione dei propri dipendenti, che hanno visto rientrare la voce tra i criteri per l'assegnazione di incentivi, che prima erano finalizzati soprattutto sul fronte dei controlli. Tutti ricordano le statistiche con ritardi di molti anni. Ora lo standard, se non ci sono criticità, è cambiato. I rimborsi richiesti con un modello 730 che risulta regolare vengono erogati entro il secondo mese successivo dall'invio della dichiarazione. I rimborsi Iva, invece, vengono disposti mediamente in 70 giorni dalla richiesta.

I dati del 2023 raccontano che l'Iva continua ad essere l'imposta nella quale i rimborsi hanno il maggior valore, mentre l'Irpef è il tributo che registra il maggior numero di versamenti da parte dell'erario ai contribuenti. Dei 22,4 miliardi di rimborsi - dati sono aggiornati al 21 dicembre -, più di 4 riguardano imposte dirette: 2,7 miliardi di Irpef ritornati nella disponibilità delle famiglie e oltre 1,3 miliardi di Ires restituiti alle imprese. Dei 2,7 miliardi accreditati a persone fisiche, 1,5 miliardi sono stati pagati (con bonifico o assegno) direttamente dall'Agenzia delle Entrate a quasi 2 milioni di cittadini che hanno presentato il modello 730 entro la fine di settembre, senza indicare un datore di lavoro per ricevere l'accredito in busta paga.

In pratica, anche chi ha perso il lavoro ha comunque ricevuto in tempi brevi il rimborso spettante. A fare la parte del leone sono stati comunque i rimborsi Iva. Ai titolari di partita Iva (imprese, artigiani e professionisti) sono stati riconosciuti rimborsi dell'imposta per quasi 18 miliardi.

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