Novità per i pensionati. Gli assegni Inps della pensione cambieranno a partire dall'1 gennaio 2019. Di fatto scatteranno le nuove norme che determinano la rivalutazione degli assegni previdenzialicon l'adeguamento all'inflazione che viene rilevato annualmente dall'Istituto di statistica, l'Istat. Con la perequazione l'importo viene adeguato al costo della vita. Su questo sistema va ricordato che con la riforma Fornero era stato bloccato il processo di rivalutazione fino al 2016, blocco poi esteso fino al 2018. Salvo nuove proroghe, da gennaio 2019 dovrebbe scattare dunque l'aumento sugli assegni. Di fatto nella fase di passaggio tra il 2011 e il 2018 sono stati costituiti tre scaglioni: rivalutrazione al 95 per cento per l'importo compresotra 3 e 4 volte il minimo, 75 per cento per 4 e 5 volte il minimo, 50 per cento per 5 e 6 volte il minimo, 45 per cento fino a 6 volte il minimo. Con la fine della fase transitoria cambiano le percentuali per la rivalutazione: 100% per le pensioni inferiori a 3 volte il minimo Inps, 90 per cento per quelle tra 3 e 5 volte il minimo, 75 per cento per quelle superiori a 5 volte il trattamento minimo. Sul fronte rivalutazione inoltre va ricordato che le associazioni di categoria come Aspes hanno presentato un ricorso alla Cedu per ottenere gli arretrati per il blocco delle rivaluitazioni dopo la riforma Fornero.
"Tante, forse troppe sono state le violazioni del diritto al giusto processo in tal vicenda, tra cui la violazione della precedente sentenza che costituiva un giudicato costituzionale. La nostra battaglia prosegue", ha infine ricordato Celeste Collovati (rivalutazionepensione@gmail.com), legale di Aspes.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.