È una vera e propria rivoluzione che da una parte legittima pratiche già diffuse, dall'altra segna un cambio di passo senza precedenti. Mentre in Italia la sinistra si straccia le vesti sulla modifica dell'articolo 18, le grandi aziende già vivono un cambiamento culturale: non più guardiani severi, ma comprensivi datori di lavoro attenti al benessere dei dipendenti. La multinazionale tedesca Bosch ha deciso di riconoscere il diritto dei lavoratori a usare mail e telefoni aziendali per comunicazioni private. Di più: se il tipo di occupazione lo permette, non si avrà più l’obbligo di presentarsi fisicamente in ufficio, ma si potrà lavorare da casa. O da un parco.
"Si punta a rendere più conciliabile la vita familiare e quella lavorativa - ha spiegato la stessa compagnia - nessuno si dovrà più preoccupare di essere sorpreso dal capo mentre chiama a casa, o prende un appuntamento del dentista". Niente più provvedimenti disciplinari se si usa l’indirizzo di posta aziendale per organizzare il torneo di calcetto. I dipendenti della Bosch potranno utilizzare i mezzi aziendali per questioni private finché questo non blocchi completamente il lavoro. Sarà il buonsenso degli stessi dipendenti a fissare un limite tra l’uso e l’abuso. Stesso discorso per l'obbligo di presenza in azienda.
In Germania già altre aziende, come la Microsoft, hanno iniziato ad abolire vecchie regole. Lo scorso agosto l'azienda di Redmond ha lasciato libera scelta ai dipendenti: casa o ufficio. "Con la nuova concezione non licenziamo nessuno, ma usiamo meglio le nostre risorse", aveva spiegato la manager Anja Krusel della Microsoft. La Bosch non è nemmeno la sola impresa in Germania ad aver concesso l’uso di mezzi aziendali a fini privati. Anche i dipendenti Sap possono utilizzare i propri smartphone per chiamate private. E la Ibm non penalizza chi sfrutta la mail aziendale per scrivere agli amici.
Ma c’è un pericolo da evitare: il fatto che i lavoratori usino i cellulari o le mail di servizio anche nella vita privata, magari dopo l’ufficio, non deve prolungare indebitamente l’orario di lavoro, mettono in guardia gli esperti. "Giusto - ha assicurato un portavoce di Bosch all’agenzia Dpa - il tempo libero resta tempo libero".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.