Il Recovery plan è ancora in bozza, il governo dovrà limarlo prima di presentarlo alle Camere nei prossimi giorni. I tempi stringono per Mario Draghi, che entro il 30 aprile dovrà consegnare il documento finale a Bruxelles. Sono tanti gli aspetti che sono stati affrontati, molte le innovazioni che potranno essere portate a termine grazie ai fondi europei per la ripartenza ma c'è un nodo che nel testo attuale non è stato ancora sciolto: il Superbonus.
Il Superbonus
I finanziamenti al 110% per le agevolazioni fiscali inerenti le opere di miglioramento dell'efficienza energetica e per il rischio sismico. Il Parlamento si è fatto carico delle richieste di tutti i settori che vengono coinvolti, chiedendo la proroga fino al 2023. "Per far fronte ai lunghi tempi di ammortamento delle ristrutturazioni degli edifici, per stimolare il settore edilizio, da anni in grave crisi, e per raggiungere gli obiettivi sfidanti di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni al 2030, si intende estendere la misura del Superbonus 110% recentemente introdotta (articolo 119 del Decreto Rilancio) dal 2021 al 2023", si legge nella bozza del Recovery plan.
Come spiega la Repubblica, però, si tratta "della proroga per le sole case popolari già prevista dall'ultima legge di Bilancio". Per l'estensione a qualunque tipo di abitazione "servono altri 10 miliardi". Il Cdm previsto per domani si preannuncia infuocato. Nel Movimento 5 Stelle ci sarebbe forte malcontento circa l'ipotesi di uno stop alla proroga del superbonus fino al 2023. Questa d'altronde è una misura fortemente voluta dal M5S, che considera la sua proroga "indispensabile e imprescindibile per la transizione ecologica".
Nervosismo per il M5S
C'è nervosismo tra i penstastellati, che rivendicano il loro ruolo nell'esecutivo perché "proprio la transizione ecologica è la matrice che ha fatto nascere questo Governo". Dal Movimento 5 Stelle puntano i piedi: "Abbiamo bisogno di avere la garanzia, da parte del Governo, che la proroga sia almeno a fine 2023 per tutte le tipologie di edifici e che ci siano 10 miliardi in più rispetto ai 18 già precedentemente stanziati e ora semplicemente suddivisi tra Pnrr e fondo complementare".
Ira Forza Italia
Tensione anche dalle parti di Forza Italia, per la quale l'estensione del Superbonus "è una misura irrinunciabile", che dev'essere "adeguatamente finanziata". Il Superbonus è stato oggetto di nervosismo durante una riunione tra Antonio Tajani, i ministri Renato Brunetta e Mara Carfagna, e i sottosegretari azzurri.
Secondo alcune fonti scaturisce dal fatto che "la misura era tra quelle 'vincolanti' presentate dal partito durante l'incontro con il premier Mario Draghi, in particolare l'estensione sia temporanea sia per tipologia edifici".
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