"Sulle tasse direzione giusta. Ma i tagli siano strutturali"

Sangalli: "In undici anni sparito il 25% dei negozi, subito la Global minimum tax". Il plauso di Mattarella al terziario

"Sulle tasse direzione giusta. Ma i tagli siano strutturali"
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La soddisfazione per un'Italia che cresce più degli altri Paesi europei. L'allarme per le tante, troppe chiusure degli esercizi commerciali. Il «no» al salario minimo. E soprattutto l'appello a ridurre il carico fiscale sulle imprese, dando continuità a quanto già fatto dal governo Meloni.

«In Italia occorre proseguire nella riduzione del cuneo fiscale. Bisogna farlo con misure strutturali, confermando, intanto, per il 2025, i tagli fin qui operati, nonché i connessi interventi sul fronte Irpef», dice Carlo Sangalli, parlando, all'assemblea generale di Confcommercio.

La platea è quella delle grandi occasioni. In sala siedono il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, i presidenti delle Camere, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, e tra gli altri i ministri Tajani, Urso e Santanchè. Il presidente di Confcommercio rivendica la centralità del terziario avanzato, ricordando che «tra il 2012 ed il 2023, su circa 17 milioni di nuovi posti di lavoro nell'Europa a 27, oltre l'80% dipende dalle imprese dei nostri settori. Nel nostro Paese, poi, il terziario ha creato, tra il 1995 ed il 2023, circa tre milioni e mezzo di posti di lavoro». Il ruolo economico e sociale del commercio però sempre più «si scontra col preoccupante fenomeno delle chiusure delle attività nelle città. La riduzione del numero di negozi, negli ultimi 11 anni, ha addirittura superato in alcuni territori il 25%». Numeri dolorosi che testimoniano come «il rischio di desertificazione sia ormai una ferita per l'idea di cittadinanza». Per questo, e qui si torna sulla leva fiscale, «va livellato il campo di gioco: stesso mercato, stesse regole, amministrative o fiscali che siano».

Sangalli in questo senso rilancia la Global minimum tax perché «non è equo e non è giusto che un imprenditore debba pagare le tasse tutte e subito, mentre questo non vale per le grandi piattaforme digitali». Il numero uno di Confcommercio approva il percorso di semplificazione tributaria avviato dal governo. «Da tempo serviva un ridisegno complessivo. Certo il percorso attuativo della riforma deve necessariamente fare i conti con il sentiero stretto della finanza pubblica perché Nessun pasto è gratis».

Dopo di lui sale sul palco Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato fa l'elogio del commercio, «un pilastro del modello sociale del continente», applaude alla capacità di rialzarsi dimostrata dal Sistema Italia all'indomani del Covid. «L'Italia ha stupito per essersi collocata per crescita economica subito dopo Stati Uniti e Canada nell'ambito del G7». E critica l'eccesso di dirigismo in economia. «La nostra Costituzione riconosce il valore dell'iniziativa economica privata. Le costrizioni, le posizioni dominanti, il dirigismo finiscono sempre per invadere anche il campo di altre libertà, indebolendo così la stessa democrazia».

La chiusura è affidata al ministro delle imprese, Adolfo Urso che annuncia che porterà in Consiglio dei ministri tre provvedimenti: la nuova legge annuale sulla concorrenza, il ddl sulle pmi artigianali e il disegno di legge per il riordino della rete di distribuzione dei carburanti. Urso non nasconde la soddisfazione per le performance economiche dell'Italia.

«La crescita nel 2024 sarà di almeno l'1 percento. L'Italia può finalmente indicare la strada all' Europa. Abbiamo davanti a noi tanti dossier che dobbiamo raddrizzare. Basta alle teorie ideologiche, torni il buon senso del pragmatismo italiano».

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