Assemblea senza sorprese per Telecom svolta a porte chiuse. I soci - Vivendi con il 23,9%, Elliott con il 7% e Cdp con il 10% - hanno trovato un assetto possibile sotto la guida dell'ad Luigi Gubitosi che ha promesso risparmi e sinergie per 3 miliardi di euro. Gli assi portanti della strategia sono la joint venture con Vodafone per Inwit, che permetterà di ottimizzare gli investimenti sulla rete 5G e le intese con Santander per il credito al consumo e Google per il i servizi cloud.
Ieri l'assemblea dei soci, riunitasi con la partecipazione del 65,093% del capitale, ha approvato, quasi all'unanimità, tutti i punti all'ordine del giorno, tra cui il bilancio 2019 chiuso con un utile di 382 milioni e il pagamento del dividendo pari a 1 centesimo per ogni azione ordinaria e di 2,75 centesimi le risparmio. E anche la Borsa festeggia con un +3,37% per Telecom. Certo la parte del leone, nelle sinergie di Gubitosi la fa Inwit. Del resto, l'altro ieri, i due soci Telecom e Vodafone hanno deciso di vendere comlessivamente sul mercato l'8% della società. Senza attendere l'offerta del fondo Ardian, che doveva comperare il 25%. La quota è stata ceduta sul mercato a prezzo scontato. Una operazione non prevista, hanno commentato gli analisti di Equita, che serve a far cassa e ad abbassare la partecipazione al 33,2% per ciascuna delle due società (dal 37,5%). Il risultato è stato un ricavo di 400 milioni (sia per Tim che per Vodafone) e un ribasso del titolo in Borsa dell'8,6%, che si è portato a ridosso del prezzo (9,60 euro) di vendita delle azioni agli investitori istituzionali. Una somma che servirà a Tim anche per pagare le cedole sulle ordinarie e le risparmio per 318 milioni. Inwit, comunque, è stato uno dei pochi titoli in territorio positivo da inizio anno (+30%). Le reti 5G infatti sono viste come strategiche. Tanto che ormai Inwit ha una capitalizzazione simile a quella di Telecom. E ieri S&P ha assegnato a Inwit un ratin BB+ con outlook stabile. Inoltre avendo aumentato la liquidità il titolo potrebbe entrare nel Ftse Mib già a giugno.
Tornando a Tim, ieri l'assemblea ha nominato consiglieri Salvatore Rossi, confermato presidente, e Franck Cadoret, già cooptati in cda. Intanto ieri secondo l'osservatorio Agcom ha rilasciato alcune stime: nel dicembre 2015 quasi il 90% degli accessi alla rete fissa era in rame. Dopo quattro anni sono scesi al 47,2% (con una flessione di 8,92 milioni di linee), aumentando gli accessi in Fttc e Ftth.
Non si abbassa invece la contrapposizione con Open Fiber, con cui Tim dovrebbe realizzare la rete unica in fibra. Il presidente di Of, Franco Bassanini ha detto che «sulla fibra il Paese è partito in ritardo per mancanza di investimenti e solo l'arrivo di Open Fiber ha cambiato la situazione».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.