Vertice Ue, la Merkel va ko: passa lo scudo anti spread Monti: "L'Italia non lo userà"

I leader dell'Ue aprono al meccanismo per sostenere i titoli di Stato più deboli. Ma resta il "nein" della Merkel sugli Eurobond. Sì alla Tobin tax

Vertice Ue, la Merkel va ko: passa lo scudo anti spread Monti: "L'Italia non lo userà"

Via libera al "Patto per la crescita e l’occupazione", accelerazione sull'unione bancaria, intesa sui meccanismi anti-spread, accordo su aiuti diretti alle banche spagnole: questi i principali risultati raggiunti dal vertice europeo di Bruxelles la stessa cancelliera Angela Merkel ha descritto come "un successo". Dopo una lunga nottata a discutere per trovare un'intesa, i leader dei 27 sono riusciti a ultimare questa mattina il documento conclusivo del summit sciogliendo i nodi principali delle misure che saranno finalizate nella riunione dell’Eurogruppo di lunedì 9 luglio. "Ci sono stati negoziati molto difficili. Non si può riassumere in termini di vinti o vincitori - ha assicurato il presidente Ue Herman van Rompuy - tutti abbiamo un compito comune: la stabilizzazione della zona euro".

Al termine del lungo braccio di ferro sulle misure da prendere per la stabilità della moneta unica che ha visto su posizioni diametralmente opposte l'Italia e la Spagna da una parte e la Germania dall'altra, il Consiglio Ue ha messo nero su bianco una serie di impegni che rappresentano una svolta nella strategia con cui finora l'Unione europea e l'Eurogruppo hanno affrontato la crisi economica. "La pressione fatta da Monti e Rajoy è andata a beneficio di tutta l'Eurozona", ha detto il presidente francese Francois Holande sottolineando che si è trattato di "far prendere coscienza di quali fossero le sfide in gioco" alla Merkel e che non si poteva uscire dal vertice solo con il pacchetto crescita. Il presidente del Consiglio Mario Monti si è detto "molto soddisfatto" per i risultati raggiunti perché rafforzano l’euro. "L’Italia si è molto battuta per questo misure, in particolare per quanto riguarda gli spread, ma non ha intenzione in questo momento di avvalersene", ha precisato il premier ribadendo ancora una volta che il Belpaese non ha bisogno di fare manovre economiche aggiuntive.

Per spezzare il circolo vizioso tra banche e debito sovrano è stata imboccata, come richiesto da Roma e Madrid, la strada della sorveglianza unica sugli istituti di credito affidata alla Bce e della possibilità di procedere, attraverso il "Fondo salva Stati", alla ricapitalizzazione delle banche. La Merkel ha, tuttavia, voluto (e ottenuto) che a verificare le condizioni a cui sono sottoposti lo scudo anti-spread e le ricapitalizzazioni bancarie non fosse l’intera troika ma solo la Commissione e la Banca centrale europea. "Non c’è la troika nelle procedure previste per Esm e Efsf e quindi non c’è quella pesantezza di precarietà e cessione di sovranità - ha spiegato Monti - ci sarà l’applicazione di un memorandum di intesa". Più in generale, la Merkel ha sottolineato che i "Fondi salva Stati" interverranno ad acquistare titoli dei Paesi che ne faranno richiesta per calmare gli spread seguendo le linee guida già esistenti.

I leader dei 27 hanno dato il via libera anche al "Patto per la crescita e l’occupazione", un pacchetto di misure che individua risorse per circa 120 miliardi di euro da utilizzare per stimolare lo sviluppo economico.

Il vertice ha, quindi, chiesto di fissare una sorta di road map e un calendario preciso per procedere vero una "vera" unione economica e monetaria prospettando, tra le altre cose, la possibilità che un gruppo di almeno nove Paesi dell’Eurotower possa adottare entro l’anno di una tassa sulle transazioni finanziarie ricorrendo a una cooperazione rafforzata.

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