Aumentare le categorie di veicoli «sotto pedaggio» o far pagare tutti per accedere al centro? Sono le ipotesi al vaglio della Commissione dei saggi, incaricata dal Comune di passare ai raggi x Ecopass per rilanciare il ticket. Con una certezza: Ecopass così com’è, rimarrà valido fino al giugno 2011. I saggi, il presidente di Mm Lanfranco Senn, il docente di Trasporti al Politecnico Fabio Casiroli, l’ex presidente dell’Agenzia per la Mobilità e l’Ambiente Gianpaolo Corda, il professore di Fisica dell’Ambiente Flavio Boscacci, l’architetto Andrea Airdoli, due ingegneri Atm, sotto la presidenza del vicesindaco e assessore alla Mobilità Riccardo De Corato, riuniti per la prima volta il 3 luglio, ha concluso la prima fase di lavoro quella dell’analisi dei dati. Da venerdì prossimo si passerà alla fase 2, vaglio delle possibili soluzioni. Diverse le ipotesi sul piatto, frutto anche del metodo di lavoro adottato, il metodo matriciale. Su un asse si inseriscono i possibili confini dell’area Ecopass - Cerchia dei Bastioni, circonvallazione esterna ovvero Cerchia della 90 - 91, confini della città - sull’altro le categorie soggette al pagamento: attuali, nuove classi, congestion charge ovvero tariffa unica per tutti. Dalle matrici escono le 6 ipotesi, con analisi di pro e contro, che verranno proposte all’amministrazione.
Si parte da poche premesse, ma chiare: se la pollution charge ha fatto sentire i suoi effetti nei primi mesi di attivazione, con il tempo ha perso di efficacia. L’80% dei veicoli che entrano nella Cerchia dei Bastioni non paga il ticket. Grazie agli incentivi del governo e delle case automobilistiche il parco macchine dei milanesi è stato quasi completamente rinnovato. Così come sono pochissimi i veicoli che pagano 10 euro: merito del blocco alla circolazione dalle 7,30 alle 19,30 (dal 15 ottobre al 15 aprile) per i mezzi benzina Euro 0 e i diesel Euro 0, Euro 1 ed Euro 2. Ma c’è anche un mito da sfatare: moto e motorini, seppur a «impatto zero» per il traffico, inquinano, in particolare i «cinquantini».
Affinché Ecopass possa aiutare a migliorare la qualità dell’aria è necessario inasprire i provvedimenti: al vaglio quindi degli esperti l’estensione delle classi di veicoli soggetti a pagamento, come gli Euro 4 e 5 (dal 1 dicembre il Tar ha stabilito che pagheranno anche i diesel con fap “posticcio”, pari a 1.650 auto) e l’introduzione di una tariffa unica per chiunque entri nell’area, la congestion charge, che riddurrebbe del 25% gli ingressi nella Cerchia. Diverso il senso e la portata delle due soluzioni: calibrarare il pedaggio sulla classe di inquinamento - fatta salva comunque l’estensione delle classi sottoposte a pedaggio - vorrebbe dire adeguare il provvedimento ai progressi tecnologici del mercato automobilistico per evitare che tra qualche anno tutti di nuovo possano entrare nell’area senza pagare. Far pagare indistintamente tutti i veicoli, forse, avrebbe una diversa portata dissuasiva.
Non è detto, poi, che l’allargamento dell’area Ecopass alla cerchia della linea 90-91 o addirittura a tutta la città possa portare benefici. Venerdì i tecnici potrebbero avere in mano la mappa degli spostamenti nella città, informazione fondamentale per capire se l’allargamento della zona antismog faccia sentire i suoi effetti sull’atmosfera. Il rischio è che gli automobilisti non siano intercettati da nessuna telecamera: allargando l’area, cioè, aumenta il numero delle persone che vi risiedono.
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