Più che nell'era della tecnologia, stiamo vivendo nell'era dei futuri adulti, di quei bambini che superano, abilmente, facilmente e intuitivamente i genitori nell'uso di tutti i dispositivi elettronici che ci siano, dal computer agli smartphone. A 5 anni sanno navigare su internet, ritrovare un sito in cronologia, usare un gioco-applicazione. Solo in una cosa non hanno ancora la meglio: la capacità di digitare su tastiera. Dico ancora, perché presto saremo «finiti» anche su questo fronte. In loro soccorso, infatti, arrivano Pikachu&friends che, con «Impara con Pokémon: avventura tra i tasti» per console portatile Nintendo DS e 3DS, aiuteranno il piccolo amico umano a migliorare le proprie prestazioni tramite una speciale tastiera wireless, inclusa nel gioco. Il bambino vestirà i panni di un nuovo membro del Circolo dei Dattilografi, la cui capacità verrà man mano messa alla prova mentre cerca di digitare con precisione i nomi di tutti i Pokémon (si pronuncia Poh-kay-mahn) che incontrerà durante il viaggio. Nei primi livelli al giocatore verrà chiesto di scrivere solo l'iniziale del nome del personaggio incrociato, per poi passare a esercizi molto più impegnativi via via che si sviluppano le abilità dattilografiche. «Impara con Pokémon» offre, inoltre, lezioni su come posizionare le dita sulla tastiera (importante anche per la posizione che il bambino deve mantenere davanti alla scrivania) e suggerimenti su come migliorare precisione e rapidità di digitazione.
Massimiliano Andreoletti, docente di didattica del gioco e dell'animazione dell'Università Cattolica di Milano, ha spiegato: «Quali abilità sono da considerare necessarie per il cittadino di oggi e di domani? Tra le tante quella di saper digitare in maniera rapida e precisa. Questo videogioco, di riflesso, sarà utile per la scuola, quando si devono produrre elaborati o prendere appunti, nei momenti di svago e quando i bambini cresceranno, per redigere documenti e condividere progetti al lavoro.
Impara con Pokémon consente, attraverso un'attività ludica, che unisce lo spirito competitivo di un gioco di abilità a un training formativo di crescente complessità, di acquisire la memoria tattile già a un'età molto ricettiva, come quella di un bambino di 5 o 6 anni.
Inoltre permette di apprendere la corretta impostazione delle mani, al fine di utilizzare la tastiera con tutte le dita e senza doverla necessariamente guardare».
Se pensate che i giochi elettronici non possano avere effetti positivi sul comportamento, sulla personalità e lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti, forse vi ricrederete. Spiega la psicologa Federica Bigoni: «Sono almeno cinque le dimensioni che influenzerebbero la loro psiche e lo sviluppo della loro abilità: l'ammontare di tempo dedicato al gioco, i contenuti (fondamentali per l'apprendimento), il contesto, la struttura e la meccanica di gioco. Per questi motivi, e a differenza di quello che tutti pensano, non sono utili alla crescita del bambino solo i classici giochi da cortile - continua la Bigoni -.
In questo modo gli si vieta di vivere la contemporaneità nella quale sono immersi, privandoli di quei codici comunicativi tipici dell'era alla quale appartengono.
Il genitore deve, invece, svolgere un ruolo di mediatore, dettando i confini e allo stesso tempo interagendo con il mondo del proprio figlio, privilegiando giochi che sviluppino creatività, abilità e socialità».
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