Eminem è rinato. Alla faccia della "cancel culture"

Il suo disco batte quello di Taylor Swift. E la Generazione Z si indigna...

Eminem è rinato. Alla faccia della "cancel culture"

Alla fine è un corto circuito. Da re a reietto. Per lo stesso motivo. Per decenni Eminem è stato il paladino della libertà di espressione e della condivisione (lui bianco che diventa il re riconosciuto di un genere musicale lanciato dai neri). Ora i paladini del politicamente corretto e dell'ideologia woke (quella che obbliga tutti a stare allerta nei confronti delle ingiustizie sociali o razziali) gli puntano il dito contro per gli stessi motivi. Per capirci, come riporta GQ Italia, un tiktoker si indigna per un verso contenuto in Houdini, nuovo singolo di Eminem: «Il mio gatto transgender è siamese, si identifica come nero ma si comporta da cinese». Il titktoker sentenzia: «Se ascolti questo nonno, sei fottutamente cotto, è imbarazzante». E via così. In sostanza è sempre The Eminem Show, ossia lo show di Eminem come da titolo del suo disco stravenduto del 2002.

Riassunto.

A metà luglio è uscito il suo dodicesimo disco, si intitola The Death of Slim Shady (Coup de Grâce) ed è andato subito al primo posto in classifica sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti dove ha interrotto il dominio di Taylor Swift lungo tre mesi.

L'album, che è potente e diretto ma soprattutto ha sempre il «flow» tipico di Eminem, celebra la (presunta) morte del suo alter ego Slim Shady, quello che in questi decenni di carriera gli ha consentito di dire l'indicibile, di cantare cose ferocemente impossibili eppure calate appieno nello spirito rap.

A suggellare la (presunta) scomparsa di Slim Shady è arrivata pure una intervista bella e lunga su Complex tra Marshall Mathers, vero nome di Eminem, e Slim Shady. Come si vede nel video di Houdini (brano che va forte anche in Italia) Slim Shady è stato creato dall'AI e si affianca a Eminem. Uno biondo, l'altro moro. Entrambi la stessa persona. Su Complex è sostanzialmente una sfida all'Ok Corral tra i due, una resa dei conti. Slim Shady gli dice di essere tornato per salvare la carriera sua e quelle del produttore Dr. Dre e del manager Paul Rosemburg. Eminem risponde: «Salvare la mia carriera? I miei venticinque anni di carriera durante la quale ho venduto circa un miliardo di dischi? Direi che sta andando tutto maledettamente bene».

In effetti, Eminem, 52 anni, cresciuto a Detroit, nel marzo del 2022 è diventato l'artista con più singoli venduti nella storia della musica con oltre 220 milioni di copie. Come riporta il Corriere della Sera, sia nel 2022 che nel 2023 Eminem è stato il rapper più visto in assoluto su YouTube. Più di tutti gli altri, più di JayZ o Kanye West di chiunque altro. Oltretutto, il 57 per cento del suo pubblico su YouTube ha tra i 16 e i 24 anni e quindi fa parte della Generazione Z. Ed è proprio questo il punto.

Dopo essere stato vent'anni fa un «casus belli» perché i suoi testi, le sue accuse, le sue rime erano troppo feroci verso tutti (persino i parenti, non solo le altre star) ora Eminem torna sotto accusa per lo stesso motivo ma da una angolazione diversa. Ora c'è il «politically correct», allora no. Nell'intervista su Complex, Marshall Mather Eminem sottolinea che il mondo è cambiato molto dalla fine degli anni Novanta e che le «nuove generazioni» non sopportano i brani composti durante «la Slim Shady Era».

Bella la battuta di Slim Shady: «Tu non sei la maledetta Taylor Swift. Tu hai avuto una sola era che conta» (il riferimento è al tour di Taylor Swift che analizza tutte le sue ere musicali).

In ogni caso, al di là delle messinscene, dei conflitti di ego e di personalità, del bipolarismo creativo di uno dei più grandi rapper di sempre, ciò che conta è che anche stavolta Eminem si conferma uno spirito libero. Libero e criticabile, spesso verbalmente violento, spesso verbalmente troppo violento, ma coerente.

È nato come paladino della libertà di espressione contro il conformismo di fine anni Novanta. E ora resta il paladino contro un altro tipo di conformismo, quello dei social che sta permeando una generazione, la Gen Z. O per lo meno la minoranza rumorosa di una generazione, visto che quella silenziosa correin massa a guardarsi e ad ascoltarsi le canzoni di Eminem. Non a caso, sempre su Complex, lui non fa giri di parole: «La gente oggi è molto più sensibile di prima. Ogni settimana, su TikTok, la Gen Z scopre te al lunedì e poi cancella me al martedì». In sostanza, la colpa della nuova «censura» verso Eminem sarebbe del suo alter ego Slim Shady.

Ma è solo un gioco delle parti perché Eminem e Slim Shady sono la stessa cosa, uno è solo il «braccio armato» dell'altro. Prima era scatenato contro lo star system, l'ipocrisia di tanto pop e pure di tanta politica pop. Oggi l'obiettivo è il benpensantismo social, la «cancel culture». Forse (anche) per questo il disco di Eminem, che è una sorta di concept, si conferma uno degli album finora più forti del 2024. Occhio, The Death Of Slim Shady (Coup de Grace) non è soltanto uno sfoggio di rime ficcanti o di attacchi «ad personam» che spesso sfuggono ai non americani.

Nelle canzoni Eminem ogni tanto torna a essere Marshall Mathers che apre anche il proprio cuore dedicando versi alla figlia oppure chiedendosi se finora sia stato un buon padre oppure no. Ma resta comunque uno dei pochi ad avere una «visione globale» e a spendersi per una causa non soltanto personale. In fondo, è un gioco che riesce solo ai grandi artisti.

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