Il progetto di chiusura della tv greca crea difficoltà al governo: Sinistra democratica se ne va

Dopo la spaccatura sul piano di chiusura della televisione pubblica Ert, Sinistra democratica lascia la coalizione di maggioranza

Il progetto di chiusura della tv greca crea difficoltà al governo: Sinistra democratica se ne va

Acque agitate in Grecia. Sinistra democratica lascia la coalizione di governo guidata dal premier Antonis Samaras. Dimar ha deciso di ritirare i propri ministri in una riunione del gruppo parlamentare dopo la spaccatura nel governo sul piano di chiusura della televisione Ert. Ancora non si sa se garantirà un appoggio esterno all'esecutivo. La Borsa di Atene ovviamente reagisce male: nel pomeriggio arriva a perdere il 6,11% mentre nelle ultime ore si sono addensate ombre sulle prospettive di breve termine del paese. Secondo indiscrezioni di stampa il Fondo monetario internazionale avrebbe minacciato di non versare la prossima rata di aiuti alla Grecia, se i paesi dell’area euro non provvederanno a colmare un buco da 3-4 miliardi che si è creato nel programma di sostegni.

Il governo di Atene si trova amputato del sostegno di 14 deputati, rimanendo con una maggioranza risicata di 153 su 300: 125 deputati di Nuova Democrazia e 28 del Pasok. Ma il governo ostenta tranquillità. Il portavoce del gabinetto, Simos Kedikoglou, taglia corto: "Il nostro obiettivo prestabilito consiste nel rappresentare la volontà del popolo, guidare il Paese fuori dalla crisi e verso la ripresa economica, e per fare questo disponiamo di una maggioranza sufficiente".

La Commissione Ue ad Atene: stabilizzate la situazione

Il vicepresidente della Commissione europea, Olli Rehn, cerca di rassicurare la Grecia ma al contempo lancia "un appello al senso di responsabilità di tutti i leader politici e i cittadini".

Nonostante i forti timori dei mercati secondo Rehn la Troika di Commissione europea, Bce e Fmi "tornerà a Atene a inizio luglio, e Grecia permettendo sono sicuro" che si potrà procedere regolarmente al versamento delle tranche di aiuti previste. Tuttavia il paese deve "stabilizzare la situazione politica e concentrare le energie a
centrare gli obiettivi" concordati nel piano di sostegni.

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