Conduttore tv, produttore e comico. Sono queste le professioni di David Letterman. Diventato famoso, in America e nel mondo, per aver preso in giro tutti: politici, cantanti, attori, scrittori e ogni genere di vip. Tra meno di un anno pensionato. Il primo a dare la notizia è stato Mike Mills, l'ex bassista dei Rem che suona ogni sera nello show: "Dave ha appena annunciato il suo ritiro nel 2015", ha twittato. Poco dopo la Cbs ha confermato e, in serata, è intervenuto Letterman, sempre su Twitter: "Voglio solo ribadire i miei ringraziamenti per l'appoggio avuto dalla rete, da tutte le persone che hanno lavorato qui, tutte le persone in studio, tutte le persone dello staff, tutti voi a casa. Vi ringrazio molto". Finisce un'epoca per la tv americana. E non solo. Il programma, infatti, è stato trasmesso sottotitolato in diversi paesi, tra cui l'Italia.
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Figlio di un fioraio e di una segretaria di origini tedesche, David Michael Letterman è nato nel 1947 a Indianapolis, capitale della "500 Miglia". E nella sua vita ha corso tanto. Anche se, alla fine, all'ultima curva, è stato battuto dal suo grande collega "rivale", Jay Leno, storico conduttore del "Tonight Show", che ha annunciato il ritiro poco più di un mese fa.
In onda sulla Nbc al mattino dal 1980 ("The David Letterman Show"), ebbe subito un discreto successo. Poi fu spostato come orario, e divenne un programma di seconda serata ("Late Night with David Letterman", dal 1982 al 1993). Trasferitosi armi e bagagli sulla Cbs, nel 1993, ha dato vita al "Late Show with David Letterman", che viene registrato nell'Ed Sullivan Theater di Broadway, a New York il lunedì alle 16.30 e alle 19; il martedì e il mercoledì alle 17.30; e il giovedì alle 16.30. Va in onda, negli Stati Uniti, dal lunedì al venerdì alle 23.35
Ironico, graffiante - a volte al limite della ferocia, ma sempre con una certa eleganza - sulla poltrona posizionata a fianco della sua mitica scrivania si sono seduti quasi tutti. Da Clinton a Obama, passando per George W. Bush, Lady Gaga, Madonna, Bono (U2), Tom Hanks e moltissime altre star di Hollywood. Dalla serie: non sei nessuno se non ci vai almeno una volta. Anche Roberto Benigni andò da Letterman, ben due volte. La prima nel 1986, la seconda nel 1998, in occasione della sua promozione americana de "La vita è bella". Paragonare lo show alle innumerevoli imitazioni (italiane ma non solo) sarebbe riduttivo.
Ovviamente non sono mancati i premi: 50 nomination agli Emmy Award (due vittorie per i programmi pomeridiani e cinque per la prima serata). Il riconoscimento più importante è arrivato nel 2012, quando Obama lo ha insignito del Kennedy Center Honors come una delle personalità più influenti della storia della televisione. Nella motivazione si leggeva questo: "Avendo divertito intere generazioni di spettatori degli show della seconda serata con il suo fascino e la sua arguzia mai convenzionale". Nel 2002 la rivista Tv Guide aveva classificato David Letterman Show al 7° posto tra i migliori 50 spettacoli tv di tutti i tempi.
Tra le puntate storiche ce n'è una in particolare che vogliamo ricordare: è quella del 17 settembre 2001, registrata dopo sei giorni di stop forzato. Ancora scosso dal tragico attentato delle Torri Gemelle, Letterman disse questo: "La ragione per cui presento uno show e la ragione per cui sono tornato al lavoro è il sindaco Giuliani... Rudolph Giuliani è la personificazione del coraggio". Dopo aver mostrato la bandiera americana, a inizio puntata, Letterman si abbandonò a un breve ma efficacissimo monologo: "La ragione per la quale siamo stati attaccati, la ragione per cui queste persone sono morte, queste persone sono disperse e morte...Non stavano facendo nulla di male, stavano vivendo le loro vite, stavano andando al lavoro, stavano viaggiando, stavano facendo ciò che fanno normalmente. Per come la comprendo - e nella migliore delle ipotesi la mia comprensione è vaga - un altro piccolo gruppo di persone ha rubato degli aerei e li ha fatti schiantare su dei palazzi. E ci hanno detto che erano fanatici mossi dal fervore religioso, fervore religioso. E se vivrete mille anni, riuscirete a comprenderne il senso? Avrà un dannato senso?".
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