Sempre più vicina la libertà per i due fucilieri italiani detenuti in India con l'accusa di aver ucciso due pescatori. Il governo italiano e i familiari delle due vittime hanno infatti firmato oggi un accordo extragiudiziale davanti all’Alta Corte del Kerala con il quale Roma si impegna a donare "ex gratia" 10 milioni di rupie (quasi 150mila euro) a ciascuna famiglia.
L’intesa è stata firmata davanti alla Camera di conciliazione (Lok Adalath) del tribunale di Kochi alla presenza del console generale di Mumbai Giampaolo Cutillo e dei familiari dei pescatori. Sono state già avviate le procedure di formalizzazione e le pratiche relative al deposito della somma che permetteranno all’accordo di entrare pienamente in vigore. In base all’intesa, la moglie di Jelastine e le sorelle di Bink riceveranno l’indennizzo concordato come segno di attenzione dell’Italia per la grave disgrazia subita, senza che questo abbia alcuna influenza sui procedimenti penali esistenti. In cambio, quando sarà ratificato il compromesso, le famiglie delle due vittime si ritireranno da tutti i procedimenti in cui sono comparse come parte lesa. "Perdoniamo i fratelli italiani", avrebbero quindi commentato le due famiglie dopo l'accordo.
Il governo indiano, attraverso un portavoce del ministero degli Esteri, ha oggi ribadito che il caso dei due marò rimane comunque sotto la loro giurisdizione, posizione già sostenuta fin dall'inizio della vicenda. A decidere, però, sarà la Corte Suprema di New Delhi.
"La situazione di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone è quella di sempre e non si attendono novità per quanto riguarda una sistemazione alternativa al carcere di Trivandrum", ha precisato una fonte della delegazione italiana che si trova in Kerala per seguire la vicenda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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