La Cancelliera sempre più debole. Almeno sul fronte interno. Il giorno prima in cui si riunisce il Consiglio straordinario della Ue, Frau Merkel arriva con sondaggi sempre meno confortevoli alle spalle. I suoi avversari, la Spd che ha conquistato solo qualche settimana fa il Nord Reno-Westfalia, la regione più ricca e popolosa di Germania, rosicchia sempre più punti percentuali e consensi ai danni dei cristiano-democratici. Lo rivela un sondaggio diffuso dalla Bild, fotografia di una Cancelliera in difficoltà. La Cdu sarebbe infatti al 33%, un punto percentuale in meno rispetto alla vigilia del voto in Nrw mentre i socialdemocratici sono al 32%, non solo a un passo dal partito di governo (che a Berlino è al comando in alleanza con i liberali) ma ben 3 punti percentuali in più dopo il test nel Land divenuto tra l'altro la tomba dell'ex ministro dell'Ambiente, Nobert Roettgen, silurato da Merkel proprio dopo la clamorosa sconfitta che ha relegato la Cdu al peggior risultato dal dopoguerra.
Dietro ai due grandi partiti popolari - stando alla rilevazione realizzata dagli istituti di ricerca Insa e YouGov - si piazzano i Verdi che restano al 14%, seguiti dai Pirati all'8% (-1%) e dalla sinistra radicale della Linke ferma al 6%. Scendono di un punto al 4%, sotto la soglia di sbarramento, i liberali della Fdp.
I numeri scoraggianti per la Cancelliera arrivano in un momento parecchio delicato per la sua leadership. Il vertice straordinario di oggi, una cena tra i capi di Stato e di governo dell'Unione, sarà il primo vero confronto tra le differenti posizioni in Europa, quella pro-crescita, ormai capitanata dal presidente francese Francois Hollande e quella pro-rigore della Cancelliera, che a parola ha aperto alla strada del rilancio facendo qualche passo indietro sull'austerity ma è ora attesa alla prova dei fatti. Con un fardello in più: il solco lungo la strada della crescita è stato sollecitato al G8 di Camp David anche dagli Stati Uniti e dagli altri Paesi membri.
Ma la Cancelliera vuole tenere duro. In un incontro con l'Unione (cdu-Csu) ha ribadito il suo «no» agli Eurobond che Hollande aveva sollecitato nel loro primo incontro a Berlino subito dopo l'insediamento all'Eliseo.
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