La nomina di Juncker ridà forza agli anti europeisti inglesi

Inglesi pronti allo strappo dopo lo schiaffo della nomina di Juncker alla Commissione Ue

La nomina di Juncker ridà forza agli anti europeisti inglesi

Che la strangrande maggioranza degli inglesi l'Unione europea non vada giù non è poi una novità. Come non è una novità che un tecnocrate del calibro di Jean-Claude Juncker alla presidenza della Commissione Ue avrebbe solo affrettato la rottura dei britannici da un'istituzione dispotica e pericolosa. La nomina dell'ex premier del Lussemburgo e la farsa del vertice di Bruxelles sono state vissute sulla pelle degli inglesi come una "storica umiliazione" per la Gran Bretagna che ora appare più vicina all’uscita dall’Unione.

Se ne è andato sbattendo la porta, David Cameron. "Ve ne pentirete!", ha urlato alla cancelliera Angela Merkel tutta presa a fare moine a Matteo Renzi. Il primo ministro, che a parte la non gradita compagnia di Viktor Orban si è trovato isolato al momento di votare contro Juncker, incassa una cocente sconfitta. Anche se la vera sconfitta è l'Unione europea che, ancora una volta, conferma la sua matrice burocratica scontentando chi, come l'Inghilterra, chiede un'Europa più vicina ai popoli. "La posizione di principio di Cameron alla fine ha portato ad una storica umiliazione", titola il Financial Times, mentre per il Guardian "Cameron ha portato la Gran Bretagna più vicina alla porta d’uscita dell’Unione Europea". Stesso titolo per il Times che sottolinea che "l’unico alleato del primo ministro è stato l’ungherese Viktor Orban, nonostante le precedenti promesse di sostegno da parte di Svezia, Danimarca e Germania". E che "la decisione di non considerare le obiezioni a Juncker ora rende più probabile che la Gran Bretagna voterà per lasciare la Ue in un referendum nel 2017, come ha detto Cameron". "Il rifiuto di ogni compromesso di Cameron riguardo a Juncker ha messo a dura prova le relazione con alcuni dei suoi naturali alleati, a partire dalla tedesca Angela Merkel", incalza l'Independent che in un editoriale definisce la scelta del premier conservatore "una sconfitta e un disastro" che ha "aiutato a creare il peggiore dei possibili mondi della Ue". Infatti "con un calcolo politico spettacolarmente sbagliato" Cameron è riuscito a "trasformare l’indifferenza" e il poco entusiasmo che in molti avevano manifestato dopo le elezioni del 25 maggio nei confronti di Juncker in "un riluttante ma quasi totale sostegno, relegandosi in un angolo insieme solo a Viktor Orban, l’autoritario primo ministro dell’Ungheria".

Stesso contenuto, ma naturalmente con toni e tinte molto più accese, sui tabloid britannici.

Il Daily Mail accusa Cameron di essere "in guerra" con la Ue e polemizza con la Bild che "non ha perso tempo ad usare la sconfitta di Cameron per ridicolizzare lui e la squadra di calcio britannica" apostrofando il primo ministro il Wayne Rooney dell’Unione ruropea, il centravanti della nazionale inglese eliminata al primo turno dei Mondiali. "Come lui perde e va a casa".

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