Olanda, all'investitura del re spazi riservati ai contestatori

Willem, 46 anni, sarà il sovrano più giovane d'Europa e il primo uomo sul trono del Paese. Per chi vuole protestare predisposte apposite aree

Olanda, all'investitura del re spazi riservati ai contestatori

Da stamani, quando la regina Beatrice d'Olanda avrà firmato l'atto di abdicazione, Willem Alexander, il primogenito di 46 anni, sarà il più giovane re d'Europa. Occuperà un trono che dal 1890 è appartenuto a sole donne: di gran temperamento, Churchill definì la bisnonna, Wilhelmina, l'unico vero uomo fra i leader politici in esilio durante la Resistenza. Forte anche la decisione della regina Beatrice, che a 75 anni, in gran forma e amata dai sudditi, ha abdicato a favore di una nuova generazione, cosa che fece anche sua madre Juliana nel 1980.
Amsterdam è incoronata come non mai, domina poi l'arancione: la tinta del Regno dei Paesi Bassi e della Casa reale degli Orange-Nassau. Per la verità, la cerimonia (alle ore 14), nella chiesa Nieuwe Kerk di Amsterdam, ha carattere di investitura, il titolo proviene dal popolo e non dall'alto. Corona e scettro giacciono sulla cosiddetta credenza con una copia della Costituzione. Duemila gli invitati. Ci sarà la famiglia reale al completo salvo il principe Friso, ancora in coma dopo l'incidente sciistico di un anno fa. Quindi 19 delegazioni reali, dai principi d'Inghilterra e Scandinavia, a emiri, delegazioni speciali (José Manuel Barroso), ma anche 500 comuni cittadini e 30 bambini. Assente il padre della consorte del re, l'argentina Maxima, poiché fu ministro durante l'epoca della dittatura, cosa non gradita.
Quella dei Paesi Bassi è una giovane monarchia costituzionale, classe 1815, con un passato di Repubblica che seppe ispirare i padri fondatori d'America. Eppure nella liberal Olanda, emblema dell'avanguardia sociale, i reali non si toccano. Da recenti sondaggi risulta che solo il 25% degli olandesi non ne vuol sapere, il 20% è indifferente, per il resto: ferventi monarchici. Per la verità, un buon 44% gradirebbe una riduzione dello stipendio dei sovrani. Per il re si staccherà un assegno annuo di 800mila euro, cosa difficile da metabolizzare in uno Stato che sventola il dogma fiscale dell'austerity, ma non riesce a rispettare i parametri di Maastricht.
C'è chi protesta per i 7 milioni di euro ad hoc per la cerimonia di investitura di oggi. E a polemizzare sono soprattutto loro, gli esponenti della Netherlands Republican Association, capitanati da Anjo Clement. Per gli antimonarchici più incalliti, oggi, ad Amsterdam, sono state predisposte sei apposite aree dove poter protestare. Lo ha spiegato in un incontro con la stampa il primo ministro Mark Rutte, 46enne come il re, dopo aver puntualizzato che la monarchia è uno strumento di «continuità e coesione sociale dello Stato». E comunque, ha aggiunto il sindaco Eberhard van der Laan, protestare è un diritto contemplato dal nono articolo della Costituzione. Però è vietato offendere, si rischia una multa di 3.900 euro o due mesi di prigione. Per esempio, sono vietate le dimostrazioni in Dam Square, fra il Palazzo Reale e la Nieuwe Kerk, e dunque cuore delle manifestazioni. L'anti-cerimonia di punta, con gli antimonarchici di bianco vestiti, è attesa in piazza Waterloo. Il sistema di sicurezza, garantito da 10mila poliziotti, è stato ridotto al minimo. Ha chiarito il sindaco: «La situazione è tranquilla, anche se non escludiamo rischi. Questa deve essere anzitutto una festa».
Gli olandesi amano la monarchia, sebbene sia la più spendacciona d'Europa: nel 2012 si sono sfiorati i 40 milioni di spese, e mentre Juan Carlos di Spagna si decurtava lo stipendio del 7%, la regina Beatrice non rettificò nulla. Ogni buon olandese vi dirà che vi sono repubbliche ben più costose, la francese, per esempio.
Da sondaggi di questi giorni risulta in ascesa l'indice di gradimento del re, tuttavia è meno popolare della moglie, l'argentina Maxima, la donna - si dice quassù - cui si deve il riscatto del «Principe Pils»: nickname di gioventù, per via di una manifesta passione per la birra.

Poi la metamorfosi: uomo-tutto-sport, quindi stratega nella gestione delle acque. Quindi marito e padre (di tre bimbe) esemplare. Ora promette che sarà un re del 21esimo secolo, non ossessionato dal protocollo. Non chiamatelo Sua Maestà.

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