Una pioggia di razzi su Israele. Oltre trenta (di cui 8 caduti in centri urbani ma senza feriti) sono stati lanciati dalla Jihad islamica verso le comunità israeliane vicine a Gaza. Le Brigate al-Quds, braccio armato della Jihad Islamica, hanno rivendicato il lancio di almeno 30 razzi. In un comunicato, le Brigate hanno spiegato che si tratta di una rappresaglia per l’uccisione di tre loro militanti nel sud della Striscia di Gaza, ieri. I media israeliani parlano di un "attacco massiccio", che il sistema di difesa israeliano Iron Dome è riuscito in parte a fronteggiare, neutralizzando almeno tre razzi. Netta la reazione del primo ministro Benyamin Netanyahu: "Se non ci sarà silenzio nel sud di Israele, presto ci sarà un rumore assordante a Gaza. Il nostro esercito in questo momento reagisce con potenza agli spari da Gaza".
Secondo il racconto di alcuni testimoni palestinesi, ai lanci di razzi sarebbe seguita una serie di bombardamenti aerei israeliani sulla striscia di Gaza. E infatti le forze israeliane hanno poi affermato di aver colpito con la loro artiglieria due basi usate dai militanti palestinesi nel nord e nel sud della Striscia di Gaza. "Non c’è ormai altra scelta che rioccupare per intero la Striscia, non resteremo a braccia conserte. Dobbiamo mettere fine a questo stato di cose, la popolazione del Sud di Israele non può restare in ostaggio dei terroristi palestinesi", ha detto il ministro israeliano degli esteri Avigdor Lieberman.
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