L'ultimo saluto a Margaret Thatcher si terrà mercoledì 17 aprile nella cattedrale di St. Paul. Funerali solenni, a cui assistereanno anche la regina Elisabetta e il marito, il principe Filippo. Dopo la cerimonia funebre con gli onori militari, i familiari, i figli Carole e Mark con i nipoti, assisteranno in forma privata alla cremazione. Poi la sepoltura accanto al marito Denis, morto nel 2003, nel cimitero del Royal Hospital Chelsea. Per richiesta della stessa Lady di ferro, i funerali non saranno di Stato ma solenni, una formula che è un gradino più sotto e che fu già utilizzata per Lady Diana e la Regina madre. La notte precedente alle esequie la salma sarà esposta a Westminster prima di essere trasportata nella cattedrale su un affusto di cannone: la Thatcher aveva espresso il desiderio di non autorizzare il sorvolo degli aerei della Raf, ritenendolo uno spreco di denaro pubblico.
L’ultimo funerale solenne per una personalità estranea alla Royal Family fu quello riservato all’ex premier Winston Churchill, nel 1965, anch’esso svoltosi nella cattedrale di Saint Paul. Altri precedenti illustri sono quelli di Horatio Nelson e del Duca di Wellington, eroi delle guerre napoleoniche.
La notizia della morte della Thatcher ha diviso il Paese e la stampa, com'era inevitabile. Tutti i quotidiani del Regno Unito dedicano la prima pagina e offrono ampi approfondimenti e inserti con immagini e testimonianze sulla vita della prima e unica premier nella storia del Paese. Quelli di orientamento conservatore, come Times, Daily Telegraph, e Daily Mail, ritraggono la Thatcher come un’eroina nazionale: foto a colori in prima pagina con l’ex premier raggiante e solare. Altri giornali, invece, cavalcano il sentimento di avversione che inevitabilmente i governi della Thatcher suscitarono nel corso degli anni. Il Daily Mirror ha la posizione più intransigente: titola in prima pagina "La donna che ha diviso una nazione". E critica il fatto che siano previsti funerali pubblici. Ampio spazio viene dato anche a chi "festeggia" la notizia della morte: dai minatori di un villaggio nello Yorkshire, ad alcuni attivisti di Glasgow ad altri nelle strade di Brixton con tanto di foto che ritraggono cartelli offensivi. Critico anche il Guardian, secondo cui, nonostante il coraggio e la determinazione dimostrati dalla Lady di ferro, "ha lasciato un’eredità oscura che non è ancora scomparsa". Sull’Indipendent si legge invece che "nel bene e nel male ha trasformato la nostra nazione".
Molto duro il commento del regista britannico Ken Loach. "Privatizziamo il suo funerale, facciamo un’asta e accettiamo l’offerta più economica. È quello che avrebbe voluto".
Cineasta molto impegnato sulle tematiche sociali, autore di due pellicole sull'era Thatcher (Riff Raff e Piovono pietre), Loach ha spiegato così il senso della propria affermazione: "E' stata una combattente e il suo nemico era la classe lavoratrice britannica". Poi ha insistito: "Ricordatevi che ha dato del terrorista a Mandela e prese un tè con il torturatore e assassino Pinochet".
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