"Consegnate la moglie". Stretta della procura su Lady Panzeri

Maria Dolores Colleoni potrebbe essere consegnata a breve alle autorità belghe, dando seguito al mandato di cattura europeo: così ha chiesto il sostituito procuratore generale di Brescia alla Corte d'appello

"Consegnate la moglie". Stretta della procura su Lady Panzeri

Il sostituto procuratore generale di Brescia, Giovanni Benelli, ha chiesto alla Corte d'appello di consegnare al Belgio Maria Dolores Colleoni, moglie dell'ex europarlamentare Antonio Panzeri, in carcere a Bruxelles per il Qatargate, dando così seguito al mandato d'arresto europeo del giudice Michel Claise. La richiesta della procura è arrivata nonostante l'avvocato della donna, Angelo De Riso, difensore insieme al collega Nicola Colli, si sia opposto. Maria Dolores Colleoni si trova al momento agli arresti domiciliari così come sua figlia mentre il marito, Antonio Panzeri, è in caercere a Bruxelles dallo scorso 9 dicembre.

"Abbiamo consegnato una memoria in diritto sostenendo che non ci siano ragioni perché venga consegnata", hanno dichiarato gli avvocati della donna, sostenendo che questo "violerebbe la Convenzione europea dei diritti dell'Uomo". Secondo gli avvocati, la consegna al Belgio sarebbe, oltretutto, "incoerente con la misura dei domiciliari disposti lo scorso 9 dicembre dal giudice d'appello ". La decisione della corte d'Appello non arriverà prima delle 16.30. Questa mattina, Maria Dolores Panzeri, 67 anni, ha fatto delle dichiarazioni spontenee davanti ai giudici della Corte d'appello di Brescia. "Ha parlato delle contestazioni che le sono state fatte", ha spiegato il suo legale Angelo De Riso, che non ha però fatto capire quale sia stato il tenore di tali dichiarazioni.

La decisione sulla consegna al Belgio si baserà sugli atti d'indagine già noti svolti dalla magistratura belga. "Non sono stati depositati nuovi atti, è la prima cosa che abbiamo chiesto", hanno spiegato i legali, sottolineando come "qualora vi fosse la necessità" di ulteriori indagini, queste possono essere svolte anche "a distanza", citando la legge Cartabia. Questa la posizione della difesa in attesa della decisione.

Se venisse consegnata alle autorità belghe, la donna finirebbe in carcere come suo marito, accusato di corruzione e riciclaggio. In carcere a Bruxelles, per almeno un altro mese, ci resterano sia Antonio Panzeri che Francesco Giorgi.

Eva Kaili, vicepresidente destituito del parlamento europeo, andrà in udienza il prossimo 22 dicembre come da lei espressamente richiesto, anche per sottolinare la distanza da Giorgi, suo attuale compagno. Ha ottenuto la libertà con braccialetto elettronico, invece, Niccolò Figà-Talamanza, segretario generale della Ong No Peace Without Justice.

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